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Amtab a pezzi, Vulcano non mente. Folle consulenza sui parcometri: segnalata la magagna esperto “in fuga”

18 Novembre 2022
– Autore: Antonio Loconte
18 Novembre 2022
– Autore: Antonio Loconte

Basterebbe mettere insieme le decine di denunce fatte sulle nostre pagine in questi anni per dire che l’avvocato Pierluigi Vulcano non è stato solo presidente e per un periodo allo stesso tempo direttore generale dell’Amtab, ma anche il padrone assoluto del carrozzone pubblico pagato coi soldi tutti i contribuenti. Finora la gestione dell’azienda municipalizzata del trasporto pubblico barese è stata portata avanti manco fosse l’impresa di famiglia, messa in mezzo alla guerra tra fazioni. Dubbie assunzioni, promozioni fai da te, ripicche, affidamenti diretti e consulenze facili. Affidamenti di incarichi talmente allegri da costringere i consiglieri comunali Francesco Giannuzzi e Alessandra Anaclerio a denunciare la difficoltà di reperirne voci e  costi nel bilancio, per di più presentato con colpevole ritardo.

Eravamo convinti che la “Presidenza Vulcano” avrebbe lasciato strascichi dai contenuti imbarazzanti, in qualche caso più vicini agli interessi della Procura che ai nostri. Una lettera anonima, seppure scarna di particolari, fa luce proprio su una di queste consulenze. Una storia assurda che, se accertata, meriterebbe ben altro approfondimento. Parliamo dei parcometri disseminati per la città di Bari. Nell’ultimo anno, nonostante l’Amtab avesse all’interno dipendenti capaci di provvedere a ricoprire il ruolo, ma soprattutto nonostante l’azienda pubblica pagasse un’azienda privata con il compito di manutenere e svuotare i macchinari, il presidente Vulcano ha sentito forte l’esigenza di nominare un consulente esterno. Per la verità, scusate il gioco lessicale, si tratta di un consulente quasi interno o semi esterno, perché si tratta di un dipendente della azienda uscente, che pur avendo partecipato alla nuova gara era arrivata seconda.

Non parliamo di cifre che cambiano la vita, ma resta la perplessità sull’utilità di tale consulenza, che sarebbe andata ben oltre la scadenza del mandato di Vulcano. Perché? E se questo potrebbe sembrare grottesco, state a sentire cosa è successo dopo. Lo stesso consulente, dipendente dell’azienda uscente, è stato lasciato a controllare l’operato della nuova azienda concorrente, che nel frattempo si era aggiudicata il servizio con il nuovo appalto. Cioè, chi ha perso controlla, spia e può screditare il lavoro di chi ha vinto. In un’azienda pubblica seria sarebbe bastato questo per mandare a casa il presidente. All’Amtab, invece, per essere cacciati senza onori evidentemente c’è bisogno di avere un palmares negativo di tutto rispetto. E se ancora pensate che la storia finisca qui, fareste bene a rimanere incollati alla sedia.

Saputo del fatto, un mix tra il dolo e il grottesco, qualcuno avrebbe preso carta e penna e scritto le sue perplessità. Risultato? Il consulente si sarebbe dimesso subito dopo, forse subodorando la gravità della prassi andata avanti per un anno. Ma com’è stato possibile affidare una consulenza da quattro soldi al dipendente di un’azienda appaltante, che avrebbe potuto così avere accesso ad alcuni dati sensibili aziendali? C’era forse l’intenzione di assumere in Amtab il consulente semi esterno o quasi interno? Qual era lo scopo di questa consulenza? Fossimo stati al posto del vincitore gliene avremmo cantate quattro molto prima. Ma noi siamo solo giornalisti da quattro soldi, come dice qualcuno. In seguito all’ennesima vergona scoperta senza alcun pudore, ci chiediamo come mail il sindaco di Bari Antonio Decaro, i componenti della Commissione Trasparenza, i consiglieri d’opposizione, il Collegio dei revisori dei conti e compagnia cantando, non sentano l’esigenza di approfondire l’allegra gestione di un uomo che ha saputo lasciare l’azienda pubblica in ginocchio.

Chissà quante altre lettere anonime riceveremo ancora, sapendo già alcuni dei temi caldi di un’azienda che il neo presidente Sabino Persichella, pure lui avvocato, dovrà ricondurre nei ranghi della trasparenza. Intanto apprendiamo con soddisfazione che il presidente, direttore generale e padrone dell’Amtab, Pierluigi Vulcano, ha lasciato la chat aziendale. Un gruppo WhatsApp aperto a funzionari e dirigenti in cui si discute anche di notizie sensibili, di cui l’uscente Vulcano non avrebbe dovuto avere eco già da alcuni giorni. Siamo certi che allo stesso modo l’ex presidente non possa più (era una cosa legittima?) controllare le immagini delle telecamere di videosorveglianza aziendali in tempo reale per di più direttamente sulla sua scrivania e sul suo telefonino, in barba a ogni legge sulla privacy. Sindaco Decaro, dopo il giro di valzer alla guida delle azienda partecipate, dica ai baresi quale presidenza riceverà ora Vulcano come premio per la sua ormai celeberrima gestione dell’Amtab.