“Purtroppo ancora una volta gli operatori del 118 subiscono l’ennesima aggressione. Durante lo svolgimento del nostro lavoro, io e la mia squadra siamo stati aggrediti con minacce, sputi ed insulti da un georgiano che riteneva essere più importante portare con se il proprio telefonino invece di interessarsi alla sua bambina di un anno con la febbre a 40 da tre giorni”. Inizia così lo sfogo di un operatore 118 aggredito durante un intervento presso una casa accoglienza a Palese.
“Abbiamo deciso di trasportare la piccola al Pediatrico di Bari vista l’alta temperatura. Sembrava tutto tranquillo, dopo 5 minuti questo signore, durante il trasporto in ambulanza con in braccio la figlia, ha deciso bene di voler aprire il portellone durante il trasporto verso il Pediatrico, in maniera aggressiva ritenendo di dover far fare retromarcia al mezzo, ormai avviato in codice giallo, per aver dimenticato il cellulare a casa – continua -. Prontamente bloccato, ha iniziato ad inveire e sputare contro la soccorritrice e l’autista, facendosi scudo con la figlia. Il mezzo è stato fermo e non operativo per qualche ora, si valuta anche una denuncia per interruzione di pubblico servizio. I ragazzi sono stati visitati dal Pronto Soccorso del San Paolo che ha potuto constatare lo stato di agitazione. Per fortuna non si è fatto male nessuno, anche grazie all’intervento di due pattuglie della Polizia di Stato, lui è tornato a casa con la figlia dopo aver preso tutto. Poi con un altro mezzo la piccola è stata trasportata al Pediatrico. Il risultato è: tanta agitazione e una sensazione di impotenza e di sbigottimento per l’ennesima dimostrazione di come vi siano personaggi che ancora oggi ritengono opportuno comportarsi in questa maniera credendo che tutto sia dovuto, dimostrando tanta ignoranza e poco rispetto verso chi sta prestando un servizio al cittadino lavorando con dignità e professionalità. Uno schifo. Non si può aggiungere altro”.