Assunzioni in Arif. Ci sono molteplici dubbi da parte di CSA Regioni Autonomie Locali, nella persona del consigliere nazionale e coordinatore della Puglia, Carlo Cirasola, in merito alle nuove assunzioni bandite dall’Agenzia Regionale Attività Irrigue e Forestali. “Con la delibera numero 1242 del 01/12/2022 del direttore generale dell’Arif Dott. Ferraro, si chiude il periodo di programmazione 2020-2022 per le assunzioni dell’Agenzia. In questa delibera il Direttore con un piano stralcio per il 2022 bandisce l’ingresso di 6 impiegati di categoria D e 4 di categoria C. Assunzioni, chissà perché, da realizzare in extremis allo scadere del Piano triennale dei fabbisogni di personale 2020-2022, periodo durante il quale non si è proceduto ad alcun reclutamento a tempo indeterminato nell’Ente, a parte un ingresso per mobilità. Nessun nuovo ingresso è stato realizzato nel triennio 2020- 2022, neanche quelli messi a bando due anni e mezzo fa. In particolare grida vendetta la mancata realizzazione del concorso per 110 operai categoria B del Contratto funzioni locali, bandito per 110 posti complessivi due settimane prima delle elezioni regionali del 2020 (forse per “equilibrare” le stabilizzazioni previste, forse per le imminenti elezioni, probabilmente per tutti e due i motivi); avviso che mancava però di adeguata copertura finanziaria, essendo questa assicurata solo per 50 unità. A seguito di questo bando sono giunte all’ARIF oltre 7000 domande, che giacciono dimenticate da due anni e mezzo nei cartoni presso l’Agenzia. Neanche una comunicazione agli interessati, che tra l’altro hanno versato anche 10 euro cadauno per le spese concorsuali, con introito nelle casse dell’Arif di oltre 70.000 euro. L’unico risultato è aver illuso i tantissimi giovani e meno giovani di tutta la regione, che in un momento di gravissima crisi economica e lavorativa hanno fatto domanda nella speranza di un posto di lavoro”.
“Tale situazione – continua Cirasola – alla fine del periodo di validità conferma le perplessità che fin dall’inizio ha avuto questo sindacato riguardo la legittimità e l’applicabilità del Piano Triennale del fabbisogno di personale dell’Arif. Con buona pace delle garanzie per gli esterni, a cui non viene assicurata la garanzia costituzionale di un adeguato accesso alla Pubblica amministrazione. Le perplessità del CSA si concretizzarono all’epoca, in una diffida al Direttore Ferraro e al dott. Galli, direttore del personale, dall’applicazione del Piano triennale in questione senza un’adeguata garanzia di partecipazione per gli esterni al concorso. Diffida che non ha avuto risposta nel merito, a parte quelle via pec del dott. Galli che dichiarava tranquillamente il mancato coinvolgimento dell’Ufficio del personale dell’Arif nell’attuazione del piano delle assunzioni, essendo tutto gestito in prima persona dal Direttore Generale. Come fosse normale in un Ente pubblico che tutto il reclutamento sia affidato alla sola figura del Direttore Generale, senza alcun coinvolgimento degli Uffici del Personale. Tutto è concentrato nella figura del Direttore Generale, dalla gestione amministrativa a quella tecnica. Sarebbe ora che il Consiglio regionale si avvalesse delle proprie prerogative per vederci finalmente chiaro in quello che succede nella gestione dell’ARIF con l’istituzione di un’apposita Commissione consiliare” conclude il segretario di CSA Regioni Autonomie Locali.