“Il mondo è strano. Il consiglio regionale pugliese decide di approvare, con una votazione segreta una norma con la quale i consiglieri si garantiscono altri 10 mesi di mandato (e di stipendio) in caso di dimissioni del presidente e di cosa parlano tutti? Del futuro di Decaro. Di cosa farà Decaro. Di cosa succederà a Decaro. Addirittura ho letto da qualche parte che si tratterebbe di “legge anti-Decaro”. A parlare è il primo cittadino barese dopo le notizie di questi giorni sull’emendamento del consiglio regionale che vede un aggiunta di 10 mesi al loro mandato nel caso in cui Michele Emiliano decida di abbandonare la sua posizione per candidarsi al Parlamento Europeo.
“A me francamente più che una legge anti-Decaro sembra una legge anti-decenza. Invece di pensare al futuro di Decaro, qualcuno ha provato a spiegare ai cittadini pugliesi, come sia possibile che in un periodo come questo, di difficoltà per tanti, dei consiglieri di maggioranza e di opposizione si trovino d’accordo nel garantirsi altre dieci buste paga da 10 mila euro ciascuna oltre la fine naturale del loro mandato? In quanto al mio futuro, non c’è molto da dire. Ho altri diciotto mesi per fare il sindaco di Bari nell’unico modo che conosco: lavorando con impegno ogni giorno insieme ai cittadini. Perché le cariche pubbliche vanno onorate con disciplina e onore: non sono assicurazioni sulla vita né posti di lavoro a tempo indeterminato. Così come non esistono ruoli predestinati né futuri già scritti. Ieri, passando dalla spiaggia di Pane e Pomodoro, mi è capitato di leggere questa frase: “facit l’amoor non sit facenn la ue’rr”, fate l’amore non fate la guerra. L’ho trovata particolarmente azzeccata per questo mondo strano. E ho sorriso pensando che spesso le risposte alle domande più complesse ce le danno i cittadini, con il loro buonsenso. Ecco, sarà con loro che, a tempo debito, sceglierò cosa fare del mio futuro. E se deciderò di tornare a fare l’ingegnere all’Anas, lo farò col sorriso sulle labbra. Non sarà certo un dramma per nessuno”.