Giovanni è in carcere per colpa della lentezza della burocrazia. Il 22 dicembre era stata inviata una istanza in cui la sorveglianza speciale veniva trasferita da Taranto a Basri. Complici anche le feste, abbiamo saputo dall’avvocato di Giovanni che la pec non è mai stata aperta. Ovviamente a Bari non sapeva di aver in carico la sorveglianza speciale di Giovanni e quindi per questo motivo è finito in carcere. La cosa si sta normalizzando ma comunque si dovrà attendere il 26 gennaio, data dell’udienza, per capire quali saranno le sue sorti. C’è la possibilità che venga scarcerato, ma è una condizione che un po’ ci spaventa perché o tornerebbe in mezzo alla strada o nel dormitorio frequentato da sue vecchie conoscenze. Da quanto ci dice l’avvocato, Giovanni è cambiato da quando si trova in carcere. È più sorridente, ha sospeso il metadone, farlo tornare dove era sarebbe solo un passo indietro. Dobbiamo capire se vorrebbe trasferirsi a Milano in una comunità, ma per farlo c’è bisogno di parlare con lui. Nel frattempo, dato che il cuore di Quinto Potere è grande, gli invieremo dei soldi che gli servano per comprare il necessario in carcere.
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- di: Raffaele Caruso
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