I carabinieri lo hanno trovato seduto al tavolo di un ristorante di cucina orientale a Manduria con i propri familiari e amici più stretti, mentre ordinava tranquillamente il pranzo, senza immaginare che da lì a poco sarebbe stato arrestato. Il 30enne era stato accusato con un complice di una rapina ai danni di una anziana signora di Manduria nel maggio 2013. Dal giugno 2018, subito dopo l’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Taranto, aveva fatto perdere le sue tracce. I giudici lo avevano condannato a 4 anni di reclusione anche per l’efferatezza e la spregiudicatezza con la quale avrebbe agito. Infatti in quella occasione, per mettere a segno il colpo, dopo aver forzato il portone di ingresso, avrebbe fatto irruzione nella casa di una anziana signora, raggiungendola nella camera da letto e, copertole il viso con un indumento, l’avrebbe costretta, dietro ripetute minacce, a consegnargli 4mila euro in contanti e diversi gioielli. Subito dopo, per agevolarsi la fuga, avrebbe chiuso a chiave la vittima nella stanza. Ma la fuga non durò molto, infatti venne arrestato in flagranza di reato e con ancora la refurtiva in possesso, grazie alla tempestività con la quale intervennero i militari dell’Arma allertati da un parente dell’anziana vittima. A distanza di quasi 10 anni, grazie ad una complessa e lunga attività di indagine e alla loro caparbietà, i carabinieri sono riusciti di nuovo ad arrestare il 30enne, dopo averlo rintracciato all’interno del ristorante dove si trovava per festeggiare il compleanno di una parente. Salva la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, l’uomo, tradotto presso il carcere di Taranto, è stato così assicurato alla giustizia dalla quale si è nascosto per anni.
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- di: Raffaele Caruso
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