Una ostetrica a domicilio che accompagni le neo mamma nel loro percorso di ripresa dal parto. La proposta parte da Loredana Capone presidente del consiglio regionale della Puglia in seguito al caso della mamma di Roma che si è addormentata mentre allattava suo figlio, morto si presume soffocato. Inizialmente, quasi come se fosse logico era stato puntato il dito contro la mamma che, dopo 17 ore di travaglio, si è addormentata mentre allattava il suo piccolo. Ma in quel momento nessuno ha pensato di chiedersi dove fossero i medici, le ostetriche che avrebbero dovuta vegliare su una donna stanca. Perché era stata negata la richiesta della mamma di portare il bambino in neonatologia. L’immaginario collettivo della mamma Wonder Woman, la donna che non deve essere mai stanca perché adesso è madre, la donna che non può più voler pensare a se stessa perché adesso ha un figlio a cui badare, la mamma che non può contare sul partner perché in Italia in congedo di paternità è davvero irrisorio. Per questo la consigliera vuole piantare un seme affinché cambi tutto il sistema sanitario che gravita introno alle neo mamme, troppo spesso lasciate sole. “Non discuto su cosa è meglio e cosa è giusto – ha affermato la Capone -, a questo ci pensa la scienza, d’altra parte non ne avrei nemmeno gli strumenti, dico, però, che sarebbe utile e opportuno che chi ne sente il bisogno possa contare su un supporto: nelle primissime ore dopo la nascita e anche dopo, perché se il parto è un momento difficile, i quaranta giorni che seguono la nascita lo sono altrettanto e forse di più”.