L’istituto Majorana di Bari finisce di nuovo al centro della cronaca. All’aggressione subita dal professore Vincenzo Amorese per mano del padre di una alunna, si aggiunge la drammatica storia di una 14enne presa di mira da un branco di coetanee spinte da una di loro a commettere azioni denigratorie e violente nei confronti della giovane che, stando a quanto si evince su Corriere, avrebbe anche pensato al suicidio. Una storia che è finita in tribunale.
Il tutto ha avuto inizio quando un’amicizia si è trasformata in un incubo. Le ragazze con cui la 14enne condivideva tutto, sono state spinte da una coetanea a prenderla di mira, sia insultandola sulle chat, ma anche aggredendola fisicamente tra i corridoi della scuola. Si parla anche di una tentata aggressione con un mattarello durante una lezione di cucina. La madre della 14enne, non avendo avuto solidarietà da parte della scuola, ha deciso di recarsi in classe chiedendo alla bulla di smetterla, senza ottenere alcun successo, anzi ne sarebbe nato un litigio dove la donna pare abbia colpito la giovane con una testata. Il patrigno della bulla, un pluripregiudicato barese, secondo quanto testimoniato dalla donna che ha registrato le chiamate intimidatorie e fotografato gli appostamenti, avrebbe iniziato a seguire la famiglia chiedendo addirittura 20mila euro “o puoi già chiamare le pompe funebri”. Da qui sono arrivate le denunce, per stalking e minacce da parte della madre della vittima e per aggressione in classe da parte della famiglia della bulla.
“La signora è stata lucida – spiega l’avvocato della donna, Roberto Loizzo – ha registrato le chiamate e documentato gli appostamenti di questa persona. Mi lascia senza parole l’indifferenza della scuola, nonostante la 14enne esplicitamente ha parlato di episodi di bullismo in classe e nei corridoi. Ricordano solo l’aggressione della madre”. La giovane, fino a che non ha ottenuto il trasferimento in un’altra classe, ha deciso di saltare la scuola da novembre 2021 a febbraio 2022.