Paolo, il figlio di Enzo e Rosa con il vizio del gioco, ci ha chiesto aiuto. Inizialmente eravamo scettici, ma chi siamo noi per negare a una persona che ha sbagliato, ma che è in difficoltà, una seconda possibilità. Per questo abbiamo deciso di aiutarlo e in questo mese non c’è stata una volta in cui Paolo abbia dormito in mezzo alla strada e sia rimasto senza cibo. Tutto questo grazie alla bontà di alcune persone, come Luca ristoratore che un giorno lo ha ospitato nel suo locale dandogli da mangiare, il sacerdote della sua diocesi che lo ha accolto e una coppia di imprenditori agricoli che in questo mese gli ha dato un giaciglio e anche un lavoro. “Io so che ho sbagliato, ma quando lo facevo non me ne rendevo conto. I primi tempi riuscivo anche a pagare l’affitto ai miei genitori, fino a che non mi sono indebitato. Quando giochi non pensi a quello che fai, è come se vivessi un’altra realtà. Adesso mi sono reso conto di ciò che ho fatto ed essere pentito è una parola troppo riduttiva. Da un mese non gioco neanche un euro, nonostante abbia avuto dei soldi in mano non mi è mai venuto in mente di farlo, perché adesso so cosa vuol dire sudare per guadagnare e sono convinto che devo prima pensare a me e a non essere un barbone a 38 anni, e se non lo sono è solo grazie a voi, e poi devo aiutare la mia famiglia”. Adesso Paolo dovrà incontrare una persona che potrebbe dargli un futuro, ma qual ora la cosa non dovesse funzionare, la coppia di agricoltori che lo ha aiutato in questo mese si è offerta di continuare ad ospitarlo e di farlo lavorare.
Lello e la tana delle tigri, lezioni di pulizia a Debora: a rischio il pranzo da Rocco
- di: Raffaele Caruso
[visualizzazioni_post]