Francesco Vitale, il 45enne barese precipitato mercoledì scorso con un volo di 15 metri da un palazzo alla Magliana a Roma, era coinvolto con altre 39 persone in un processo ancora in corso per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti a Capurso per conto del clan Velluto dal 1998 al 2004, come si legge sul Corriere del Mezzogiorno. I problemi con la legge però non sono mai mancati. Nel 2002 i Carabinieri trovarono nella sua casa a Capurso circa 6mila euro, diverse dosi confezionate di droga e alcuni nomi accompagnati da cifre. Fu condannato a un anno e 9 mesi per traffico e detenzione di stupefacenti, dopo essere stato giudicato con rito abbreviato, poi nel 2007 una nuova condanna in primo grado a 6 di carcere sempre per lo stesso reato. Finì di scontare la pena a Roma ed è qui che può essere entrato in contatto con qualche esponente della criminalità romana.
Possibile dunque che Ciccio, secondo gli inquirenti ancora legato al mondo della criminalità organizzata barese, avesse alcuni contatti a Roma. Si sta cercando di scavare nella sua vita e stabilire quali sono stati i suoi ultimi movimenti. L’ipotesi più accreditata resta quella del debito di droga, pare di mezzo milione di euro, ma restano tanti i punti interrogativi a cui rispondere. L’abitazione, trovata in perfetto ordine, è stata setacciata dai Carabinieri. La pista del suicidio è stata abbandonata, si indaga per omicidio. Nel registro degli indagati è finito il 35enne a cui è intestato l’appartamento.