“Non so che ci facesse vitale in casa mia”. Così si è giustificato l’inquilino dell’appartamento al quinto piano da cui è caduto Francesco Vitale, il 46enne pierre barese, morto a Roma dopo la caduta dal palazzo nel quartiere Magliana. Al momento non è trapelato altro dall’interrogatorio al 35enne, unico indagato a piede libero. L’autopsia chiarirà se abbia subito un’aggressione prima di cadere dal balcone. Secondo alcuni testimoni, Vitale ha cercato di arrampicarsi ad alcuni fili per stendere. Il 46enne aveva piccoli precedenti penali per droga. Due anni fa il suo nome era apparso in una inchiesta per traffico di droga tra la Spagna, Brindisi e Roma. Tra questi anche il nome di Daniele Carromosti, che si occupa del recupero crediti di un’organizzazione criminale romana. Vitale pare sia stato sequestrato per un debito di droga di circa mezzo milione di euro.
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- di: Raffaele Caruso
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