Gli enti ecclesiastici pugliesi, il Panico di Tricase, il Miulli di Acquaviva e La Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, sono delle eccellenze della sanità pugliese. Nonostante stiamo parlando di enti privati, la situazione è però al limite con decine di segnalazioni di disagio da parte degli operatori sanitari. Ne abbiamo parlato con Francesco Balducci, segretario del Nursind, sindacato delle Professioni Infermieristiche. “I tre enti hanno dovuto, come tutti, far fronte a due eventi epocali: il Covid e la crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina. Quest’ultima ha causato l’aumento dei prezzi dell’energia e ha spinto gli enti ecclesiastici a tirare i remi in barca e a risparmiare su alcune cose. Ribadiamo che stiamo parlando di ospedali di eccellenza, un patrimonio regionale che va tutelato. Purtroppo però sta succedendo che tra i dipendenti ecclesiastici ci sia malcontento. A novembre è stato aggiornato il contratto della sanità pubblica, usato anche dagli enti ecclesiastici. Se i dipendenti della sanità pubblica hanno avuto aggiornamento e arretrati, i dipendenti degli enti ecclesiastici no. in tanti hanno deciso di rimanere, anche quando la sanità pubblica ha cercato di corrompere la lealtà lavorativa con un contratto determinato con promessa di stabilizzazione. Alcuni sono rimasti perché leali alla struttura, tutti quelli che invece sono andati a lavorare in enti pubblici, sono stati rimpiazzati da giovani infermieri che hanno avuto contratto a tempo determinato. Il problema sta che i dipendenti che hanno cambiato struttura adesso stanno ottenendo le stabilizzazioni, ma questi ragazzi, al termine del contratto determinato, stanno ricevendo lettere di licenziamento. Abbiamo scritto alle autorità sanitarie della Regione Puglia. La nostra richiesta è quella di aprire un tavolo a livello regionale per trovare una soluzione. Il tutto passa attraverso un impegno deciso della regione per consentire agli enti ecclesiastici di reperire le risorse per dare adeguamento dei contratti. Il mancato rinnovo avrà ripercussioni sulla qualità assistenza, minando la credibilità di questi centri considerati di eccellenza”.
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- di: Raffaele Caruso
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