“C’è un nuovo elemento che potrebbe cambiare la storia di come i miei figli sono morti. Le indagini vanno riaperte. Non ho mai creduto che fossero andati lì per gioco”. Inizia così il racconto di Rosa Carlucci, la mamma di Ciccio e Tore, i due fratelli di cui si persero le tracce a Gravina il 5 giugno 2006. I loro corpi furono ritrovati il 25 febbraio 2008 in una cisterna della “Casa delle cento stanze”, un rudere del centro storico.
Dopo l’appello di papà Filippo, anche la mamma di Francesco e Salvatore spinge affinché il caso torni in aula. “Non erano mai stati da quelle parti – le sue parole in un’intervista a Telenorba -. Loro in quella casa non sarebbero mai andati e non ne avrebbero mai scavalcato i cancelli per gioco. Alcuni loro coetanei, parlarono di prova di coraggio. Credo che la verità sia lì. C’era gente che sa cosa è successo, che sa se dietro la loro morte ci sia stato uno scherzo. La verità si può conoscere, le indagini vanno riaperte”.