Sottoporsi ad un intervento chirurgico e pagare le conseguenze per tutta la vita. È quanto capitato a Bari a Stefania e Romina, entrambe sottoposte a distanza di una settimana ad una tiroidectomia, intervento chirurgico di rimozione di tutta o di una parte della tiroide.
“Ero fiduciosa, sapevo che l’operazione doveva durare solo due ore, ma quando mi sono risvegliata ho saputo che era durata cinque ore – racconta Stefania -. Mi sono sentita subito male, è come se mi fosse crollato un palazzo addosso. Ho avuto una paralisi bilaterale delle corde vocali, sono stata un mese in ospedale senza poter parlare. Ho dovuto fare altre piccole operazioni e intervenire sulle corde vocali, ogni volta prego che questa poca voce mi rimanga. Mi hanno rovinata a 40 anni psicologicamente e fisicamente, ho due bambini piccoli che devono essere seguiti e mi sento troppo vulnerabile”.
A distanza di poco tempo è Romina a sottoporsi allo stesso intervento dallo stesso medico di Stefania. “Il mio intervento è durato di più di 5 ore, quando mi sono risvegliata non riuscivo nemmeno a pronunciare una parola e mi mancava il respiro – racconta -. Mi hanno messo l’ossigeno, ho avuto anche io una paralisi bilaterale delle corde vocali. Immaginate come si può sentire una ragazza di 36 anni, con due bambini, che torna a casa e può chiamarli solo con un psss. Ho lavorato per 15 anni come infermiera in Pediatria, ho dovuto cambiare mansione dopo quello che mi è successo”.
“Abbiamo contattato il Policlinico e il medico per provare ad avere almeno un ristoro economico, fermo restando che la loro vita non tornerà mai più quella di prima – aggiunge il legale di Stefania e Romina, Ilaria Gadaleta -. Il medico si è sempre sottratto a qualsiasi cosa, il Policlinico inizialmente ci ha risposto dicendo che se ne sarebbe occupato da solo, poi ha comunicato che in qualità di azienda, dal 2017, non è dotato di assicurazione”.