Sono quasi 400, dal 2014 al 2022, gli appartenenti alle forze d polizia che si sono tolti la vita. Difficoltà, disagi economici, abuso di potere e fragilità emotiva, soggetti visti come appartenenti alle Forze di Polizia e dunque nell’immaginario collettivo un punto di riferimento, paladini della giustizia a della tutela dei più deboli a cui non è concesso di ammalarsi di piangere di soffrire e di lamentarsi anche difronte a difficoltà familiari e professionali. Esiste un malessere diffuso legato alla inapplicabilità delle norme contro i criminali assicurati alla giustizia, alla assenza di una giustizia sociale, allo stress psicofisico dato dall’intervenire in situazioni di morte, di pericolo per sé e per gli altri. Il suicidio è quindi la principale causa di morte di agenti in servizio, numeri certamente più alti atteso che spesso il suicidio può passare per un decesso di altra natura. Stress psicofisico e burn out accanto alla scarsa attenzione Istituzionale e governativa. Di tutto questo se ne parlerà al convegno organizzato per sabato 25 marzo alle 19 presso il Museo del Libro Casa della Cultura in Via Alcide De Gasperi 26 a Ruvo di Puglia, al quale parteciperanno il Presidente Nazionale di Gens Nova, l’avvocato Antonio Maria La Scala, l’avvocato Mariatiziana Rutigliani, criminologa e referente locale Gens Nova, e inoltre ci sarà la testimonianza straordinaria della signora Rosanna Pesce, mamma del defunto agente Paolillo e Presidente dell’Associazione Diritto è Vita.