“Una protesta inopportuna. In verità, la ragione di tale protesta sta nella volontà di ottenere il passaggio a full time da parte dei lavoratori del cantiere di Turi. Non corrisponde al vero la circostanza secondo cui non operino in sicurezza perché i mezzi di sevizio sono inidonei, al contrario, i mezzi sono idonei e conformi alla offerta presentata da Teknoservice in sede di gara, non solo, la società programma regolarmente gli interventi di manutenzione meccanica ed elettromeccanica, al fine di garantire la sicurezza della forza lavoro e il rispetto delle norme del codice della strada”. Non è tardata ad arrivare la replica della società Teknoservice dopo l’intervista agli operatori ecologici di Turi.
“Spesse volte – continua l’azienda – invece si è invece riscontrata la disattenzione dei lavoratori nello svolgimento della gestione ordinaria della manutenzione dei mezzi come previsto dal contratto di lavoro. Dunque, come anticipato la lamentela dei lavoratori verterebbe sull’applicazione di un contratto part time per 5 ore giornaliere per un complessivo monte ore di trenta ore settimanali, in luogo dell’ordinario contratto di 38 ore settimanali. Ma quello che gli operatori hanno omesso di dire è che tale contratto part time non è frutto di una scelta della società Teknoservice bensì una conseguenza del contratto di appalto firmato con l’Ente ed è stata operata per rispettare il monte ore previsto dal Contratto Speciale di Appalto. Il monte ore odierno, infatti, è lo stesso che aveva il gestore uscente e che è stato posto a base di gara. Non corrisponde al vero che il cantiere è sotto organico tantomeno che occorre effettuare straordinario per il completamento dei servizi di raccolta, poiché l’azienda ha organizzato i giri e i servizi diversi dalla raccolta sulla scorta del monte ore posto a base di gara”.
“Teknoservice – conclude – in nessun caso potrà procedere in autonomia alla trasformazione dei contratti da part-time a full-time, perché il contratto di appalto prevede un monte ore preciso e un costo del personale dettagliato. La trasformazione dei lavoratori comporterebbe un aumento dei costi del personale che, deve essere oggetto di verifica da parte della stazione appaltante, in quanto si concretizzerebbe in un aumento della Tari per i cittadini. Pertanto, tale situazione potrà essere modificata, solo ed esclusivamente, con un l’autorizzazione da parte dell’Ente che dovrà eseguire un apposito impegno di spesa. Infine, gli operatori hanno omesso di dire che sono state elevate numerose contestazioni disciplinari nei confronti di operatori che non operano con diligenza e professionalità, violando oltre alle norme previste dal CCNL anche le norme del codice della strada e pregiudicando il regolare svolgimento del servizio pubblico. A titolo esemplificativo gli operatori, dimenticano di prelevare gli attrezzi di lavoro utili per effettuare il servizio di igiene urbana, assumono atteggiamenti irrispettosi e poco collaborativi nei confronti dei responsabili di cantiere, stazionano presso i bar più del tempo necessario per la regolare sosta. Atteggiamenti inqualificabili, purtroppo, in danno della comunità di Turi. Fatti gravi. È chiaro che la protesta sia stata palesemente strumentale per delegittimare la società la quale si riserva di agire per le vie giudiziarie qualora se ne rinvenissero gli estremi”.