Dopo l’ennesima mancata approvazione di bilancio di Amtab, con una perdita nel 2022 che si attesta a 4.2 milioni di euro, le organizzazioni sindacali non possono più sopportare che la colpi rimbalzi da una parte all’altra, ma anzi chiedono con fermezza che vengano fatti i nomi dei responsabili che hanno portato l’azienda del trasporto pubblico barese a una perdita così cospicua. Qui di seguito la nota sindacale della Faisa Cisal, Cgil e Ugl.
“Con una cadenza quasi quotidiana la Stampa propone articoli sull’Azienda di Trasporto Pubblico urbano della città di Bari. Il tema principale è il bilancio di esercizio 2022 che, stando a quanto si può evincere dai succitati articoli, é passato da un iniziale perdita di 5.8 milioni di euro a 4.2 milioni. L’aspetto che più di tutti merita attenzione è il continuo slittammo dell’approvazione di bilancio da parte dell’assemblea dei soci, ergo, da parte del Comune di Bari che di Amtab è l’unico azionista. A queste Organizzazioni sindacali non è dato sapere cosa stia accadendo realmente perché nessuno ritiene di dover informare i lavoratori su quanto sta avvenendo; fatto sta che, a ben leggere gli articoli di stampa, qualche sospetto si sta insinuando tra le organizzazioni sindacali e i lavoratori. Occorre precisare che queste organizzazioni sindacali nel corso degli anni hanno informato tempestivamente e con frequenza quasi quotidiana il Socio Unico di tutte le “anomalie” della pregressa gestione senza mai aver ricevuto riscontro. Più volte si è cercato un confronto con la proprietà a cui abbiamo chiesto di porre un argine alla “straripante” precedente gestione di Amtab che, scientemente e attraverso scelte per nulla oculate, ha concorso alla perdita di bilancio. Giusto per rinfrescare la memoria ricordiamo: assunzioni e promozioni senza concorso, promozioni senza titolo di studio, ricorso massivo alle agenzie per il lavoro somministrato, contenziosi legali con il personale, costi per l’impianto di depurazione delle acque reflue guasto ecc. ecc..
Non avendo ricevuto riscontro alle nostre missive siamo stati costretti a segnalare tali gravi criticità alla Procura della Repubblica. Non può e non deve passare il messaggio secondo cui la causa del deficit di bilancio sia da ricercarsi nel solo aumento dei costi di carburante, quando è nostra ferma convinzione che le cause siano quelle di una gestione aziendale scriteriata. padronale e, comunque, scollegata da quelli che sono i doveri di una amministrazione pubblica, le cui conseguenze non dovranno ricadere sui cittadini baresi.
Nelle pagine dei quotidiani si assiste a una sorta di rimpallo di responsabilità con una relazione del collegio dei sindaci di Amtab che parrebbe porre l’accento sui report trimestrali che il precedente management avrebbe dovuto predisporre e consegnare agli organi di controllo e di indirizzo del comune di Bari, ma che -irresponsabilmente- parrebbero mai essere stati scritti e la cui assenza non avrebbe consentito un intervento tempestivo del Socio unico atto a contenere le perdite di bilancio. Si aggiunga che, in data 28 aprile u.s., ancora una volta non c’è stata l’approvazione di bilancio nell’assemblea dei soci. Per dirla con totale franchezza, un sospetto sta attanagliando le menti delle 00.SS. e dei dipendenti di Amtab e cioè che la situazione critica dei conti – per qualcuno – non sia imputabile a nessuno in particolare e che quindi sia colpa di tutti. Siccome è colpa di tutti, non potendo (volendo) individuare le vere cause e responsabilità del rosso in bilancio, non resta che “privatizzare” l’Azienda.
NO, NO e poi ancora NO! Non consentiremo che passi l’idea per cui l’unico modo per rimediare a questo rimpallo sia la privatizzazione. Abbiamo ben chiare le cause che hanno originato il deficit di bilancio e le abbiamo portate a conoscenza del Socio e degli organi di indirizzo e di controllo in innumerevoli note sindacali. Queste OO.SS. si aspettano che vengano portate alla luce le vere cause che hanno prodotto il deficit e che i responsabili ne rispondano anche sul piano economico nelle sedi opportune”.