“Avete seri problemi comunque. Fatevi vedere da uno bravo”. “Di cattivo gusto”. “Ma per carità che cosa orrenda”. “Che caduta! Come quella di Rosa e Olindo. Ok l’ironia ma qui si scherza sulla morte di un bambino”. Sono alcuni dei commenti leggibili sotto l’ultimo post pubblicato sui social da Piattini davanguardia, azienda che ha sede a Bari, in via Nicola de Giosa, molto attiva dal lato e-commerce e che vende “ceramiche, risate e disagio, dipinte a mano”, come si legge nella presentazione visibile sul loro sito internet. Il riferimento è alla tazza rilanciata sui social in occasione della festa della mamma con la scritta “Un po’ la Franzoni la capisco” e la didascalia: “Mamma tvukdb” (Mamma ti voglio un casino di bene).
Il riferimento è al delitto di Cogne e la tazza è sul commercio al costo di 25 euro. In tanti hanno condannato la scelta commerciale, anche se come riferito dai titolari del brand “la tazza ha più di tre anni, è in commercio già da un po’ e ogni volta che viene condivisa c’è un forte interesse da parte degli utenti”. E ancora: “Non si tratta di ironia ma di black humor. La tazza non vuole mettere in risalto l’omicidio, ma un atteggiamento psicologico che è quello di perdere le staffe con un figlio – spiega la fondatrice Annagina Totaro -. Mi spiego: mio figlio piange ininterrottamente, sono esaurita, ho un pensiero che mi passa per la testa. “Un po’ la Franzoni la capisco” nel senso che capiamo l’atteggiamento, non stiamo giustificando l’atto”. E c’è anche chi difende la scelta. “Me l’hanno regalata qualche tempo fa i miei figli. Mi piace moltissimo ed è una frase che spesso ripeto quando i figli mi esasperano. Del resto mio figlio lo chiamavo Pietro Maso. L ironia è la forza delle mamme”, si legge in un commento.