Un vero pomeriggio di fuoco quello di ieri a Bari dove si sono consumate due aggressioni. La prima in corso Italia, all’Area 51, punto di riferimento per tanti senza fissa dimora dove si offrono servizi e pasti. Stando a quanto siamo riusciti ad apprendere l’aggressione è avvenuta all’interno della struttura per motivi futili. “Erano le due e mezza – ci raccontano alcuni assidui frequentatori del centro diurno – quando uno dei migranti che se la fa su corso Italia è entrato e ha chiesto una sigaretta. Non gliel’hanno data e da lì è scoppiato il putiferio. Sono volate sedie e usciti coltelli. Uno dei migranti è stato preso per il collo e poi è finito in ospedale. Uno degli operatori è stato colpito e per questo hanno deciso di farci uscire e di chiudere la saracinesca”. Il centro è vitale per tante persone senza fissa dimora che, oltre ad approfittarne dei servizi, passano il loro tempo in compagnia stando lontano dalla strada il più possibile. “Non è giusto che queste persone debbano comandare su di noi. La maggior parte sono anche irregolari e qui non dovrebbero nemmeno starci” continuano. Sul posto sono intervenute due pattuglie della Polizia di Stato.
La seconda aggressione, invece, si è consumata poco dopo sull’extramurale Capruzzi. Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere un migrante impegnato nel suo “lavoro” di parcheggiatore abusivo, durante un controllo, ha aggredito un poliziotto locale. Massivo l’intervento delle altre pattuglie che, a sirene spiegate, sono accorse sul posto. L’uomo è stato fermato e caricato in auto. Non sappiamo se sia stato disposto o no il fermo. Purtroppo la situazione a Bari sta sfuggendo di mano. Queste sono solo due avvenimenti che riguardano i migranti irregolare fuori controllo. Non dimentichiamo Barivecchia dove, una volta che comprano la droga, gli stessi se la fumano sul posto creando scompiglio quando sono strafatti. Abbiamo saputo di scuole occupate e di tante altre cose che necessitano di un intervento efficace. Ovviamente non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono migranti con permesso di soggiorno arrivati in Italia con l’intento di cercare un lavoro per aiutare le famiglie rimaste nelle loro terre di origine.