Torniamo ad occuparci delle case popolari di Sannicandro in via Arcamone. Finalmente si è conclusa l’indagine della Guardia di Finanza sull’assegnazione degli immobili e il magistrato ha stabilito che la graduatoria è legittima e che non ci sono stati magheggi nell’assegnazione delle case popolari. C’è però qualcosa che non quadra, non tanto in merito alla graduatoria che ribadiamo legittima per la legge, ma per quanto riguarda la gestione e l’assegnazione degli alloggi. A portare alla luce questo problema è Annamaria, uno dei 10 assegnatari che non ha ancora avuto la casa che lei ha scelto. Per capire bene la situazione dobbiamo fare qualche passo indietro. Annamaria e gli altri 9 in graduatoria erano in gruppo WhatsApp chiamato “Il condominio dei veleni”. In questo gruppo si davano appuntamento per andare a parlare con il sindaco o con l’assessore affinché venissero consegnate le case, fino a che Annamaria, qualche ora dopo l’invio, non si imbatte in un messaggio in cui si davano appuntamento in via Arcamone per entrare in possesso degli alloggi. Quel giorno, sette dei 10 assegnatari, riescono ad aprire cancello e portone, anche se si pensa possano essere stati fatti trovare aperti. Una volta dentro la palazzina hanno trovato le chiavi attaccate alla toppa della loro porta, potendo così facilmente entrare nelle loro case. Quando sono arrivati sul posto i carabinieri, questi non hanno potuto denunciare nessuno perché, anche se effettivamente abusivi, questi hanno occupato le case a loro assegnate e per giunta senza rompere nulla perché in possesso delle chiavi. Annamaria, leggendo il messaggio in ritardo, una volta arrivata sul posto ha trovato tutto chiuso e le chiavi degli ultimi tre appartamenti erano state portate via dai carabinieri. Le palazzine, ricordiamo, sono due, una con le grate azzurre e l’altra con le grate arancioni. Quella azzurra è completamente abitata mentre in quella arancione c’è solo un inquilino e mancano appunto i 3 che sono rimasti fuori. Anche se per i Carabinieri non si tratta di abusivismo, gli inquilini, come tutti gli abusivi, non hanno le utenze che gli spettano, come l’ascensore e la pompa degli scarichi in funzione. Un’altra anomalia è il fatto che Annamaria e altri due hanno scelto la casa molti mesi dopo rispetto agli altri 7 inquilini. Inoltre c’è uno degli assegnatari che era riuscito ad entrare nella casa ancor prima della occupazione di massa e delle chiavi lasciate nelle toppe. Tutte anomalie che meritano una risposta. “Io ero una delle persone più attive del gruppo fino a che non sono stata estromessa. Aspetto ancora una risposta dal sindaco o dall’assessore. Mi hanno detto che devo aspettare e mi fanno stare in tarantella. Io voglio la mia casa, la paura è che qualcuno possa entrare al posto mio. Potevano dare a tutti le chiavi e così la questione si risolveva”. Resta ancora il dubbio su chi abbia messo le chiavi nelle toppe e come faceva a sapere dove fossero. Misteri che meritano di essere risolti e per questo ci rivolgiamo a chi potrebbe darci delle risposte e restiamo a completa disposizione di tutti, come l’assessore e il sindaco.
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- di: Raffaele Caruso
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