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Network Contacts Molfetta, trasferimento a Palermo per 500 dipendenti: sciopero e presidio in piazza Libertà

22 Maggio 2023
– Autore: Eleonora Francklin
22 Maggio 2023
– Autore: Eleonora Francklin

A valle delle Assemblee con una grandissima affluenza sia in sede che da remoto dei lavoratori della sede di Network Contacts di Molfetta (BA), il coordinamento unitario sindacale territoriale aziendale ha disposto un primo importante momento di lotta contro il famigerato piano aziendale che prevede la destrutturazione della sede di Molfetta (BA) e il trasferimento dei lavoratori anche ricorrendo a trasferimenti coatti. L’interruzione delle trattative, avvenuta in un contesto di mobilitazione nazionale del settore delle TLC ha consegnato un epilogo molto triste per la sede di Molfetta. All’ennesimo rifiuto di un percorso che ricalcasse l’accordo del 2019, la Direzione Aziendale di NC ha posto in atto il famelico “Piano di Azioni Correttive” con trasferimenti coatti verso la sede di Palermo, presunto polo specialistico per le TLC, di circa 150 lavoratori della BU Wind, già in FIS per riduzione di volumi.

“Se non si ferma questo piano e non vengono ritirati i trasferimenti coatti questo sindacato non potrà accettare di sedersi al tavolo, come ha già esplicitato chiaramente una sovrapposizione con l’accordo in deroga del 2019 è improponibile. Nei fatti, assistiamo a un fenomeno molto pericoloso. Mentre da una parte, con l’applicazione della “clausola sociale”, si fa salvo il principio della territorialità consentendo a talune aziende di insediarsi e svilupparsi sul territorio pugliese, dall’altra non si può accettare che un’azienda del territorio possa decidere di non avvalersi della digitalizzazione e spostare fisicamente le persone in tutta Italia al posto di far viaggiare i dati. Centinaia di famiglie da una settimana vivono nello sconforto perché dovranno trovarsi di fronte all’amara scelta se continuare a lavorare smantellando il sistema organizzativo familiare o perdere il posto di lavoro. Questo destino interesserà alcune centinaia di lavoratori se questo piano aziendale non verrà definitivamente accantonato, perché la sede di Molfetta è indicata per gestire lavorazioni esclusivamente outbound e digital. Per le ragioni su esposte, le scriventi Segreterie Territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, a seguito del mandato assembleare, proclamano per tutto il personale di Network Contacts di Molfetta una giornata di sciopero intero turno di lavoro per oggi, 22 maggio 2023. Per i lavoratori che sono in turno notturno lo sciopero sarà effettuato ad inizio turno anche se il turno inizia nella giornata precedente del 21 maggio. Contestualmente è stato organizzato un presidio in piazza Libertà in concomitanza dell’incontro convocato dal Prefetto di Bari. Siamo certi che la grande adesione allo sciopero e al presidio è la nostra vera forza contrattuale per i prossimi giorni che si presentano molto impegnativi”.

Durante lo sciopero in piazza Libertà le delegazioni di Cgil Cisl Uil Ugl e azienda hanno avuto un incontro con la Prefetta di Bari. “Abbiamo una emergenza lavoro in questo territorio che non è solo Network Contact – spiega Gigia Bucci Segretaria Generale Cgil Bari-. Dobbiamo provare a gestirla se c’è volontà di tutti, istituzioni comprese. La presenza dell’impresa a questo tavolo è una presenza importante nonostante la rottura delle relazioni sindacali. Il settore delle telecomunicazioni rappresenta una spinta avanzata rispetto all’esposizione al dumping. Nonostante le rivendicazioni messe in campo pochissimo abbiamo ottenuto in termini di intervento legislativo anzi si è allargato ulteriormente il divario tra outsourcing e committenti. Stiamo parlando di un’azienda che ha un bacino occupazionale di oltre 4000 dipendenti, fiore all’occhiello nel settore del telecomunicazioni. Nel 2019 ci siamo trovati a sottoscrivere un accordo che ha richiesto sacrifico al limite del possibile già allora. Nonostante noi responsabilmente abbiamo siglato questo accordo di tre anni, insieme alla volontà delle lavoratrici e dei lavoratori, ora ci ritroviamo a questo punto. Nel corso di questi tre anni sono accadute tante cose fra cui la pandemia che non è di poco conto. L’azienda ha aperto altre due nuove sedi definendo punti di avanzamento importanti che mai ci avrebbero fatto pensare di arrivare a questo punto. Invece siamo arretrati dal punto di vista della proposta su quell’accordo che è stato peggiorato rispetto al primo e in più subiamo come una violenza contrattuale la lettera di trasferimento. Credo che noi siamo davanti a un punto fondamentale che richiama da un lato la responsabilità sociale di impresa e dall’altro la determinazione del sindacato a voler difendere l’occupazione. L’azienda ha dimostrato di essere all’avanguardia in questi anni pensiamo al welfare aziendale, di cui è stata pioniera, per cui non voglio credere che non ci sia la volontà di costruire insieme a noi delle soluzioni possibili che salvino il lavoro. Noi chiediamo all’azienda di tracciare una linea zero e ripartire. Si può fare tutto ma non con la pistola fumante sul tavolo. Vanno messi in sicurezza lavoratrici e lavoratori che in questi anni hanno dimostrato un forte senso di appartenenza. Abbiamo costruito tanto e possiamo affrontare insieme questo momento garantendo prospettiva ai lavoratori. Chiediamo di ritirare i trasferimenti e di ragionare su tutti quegli strumenti che la transizione digitale ci mette a disposizione e tutelando lavoratori e impresa. Quindi la transizione digitale può rappresentare la via d’uscita da questa situazione”.

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