Fai del bene e scordalo, fai del male e pensaci. Non abbiamo mai aspettato niente in cambio dalle persone che aiutiamo tutti i giorni o alle quali proviamo ad alleviare la vita. Non lo abbiamo fatto neppure con Leonardo Cassanelli, 30enne cittadino del mondo, che ha voluto condividere il suo calvario con la cocaina nella speranza di venirne fuori. È stato lui a fermarci in piazza Moro a dicembre del 2022. Aveva voglia di ripulirsi dopo essere diventato papà. Sembrava la cosa più importante in quel momento. Mai avremmo potuto dubitare di quella motivazione e invece anche questa volta abbiamo compreso che il dubbio ha un ruolo essenziale per chi decide di raccontare la vita dalla strada. Leo è apparso da subito affettuoso, gentile, simpatico e questo ci ha fatto abbassare la guardia. Per mesi gli siamo stati accanto, lo abbiamo sostenuto, incoraggiato, sovvenzionato. Insomma, lo abbiamo rivestito, sfamato e tolto letteralmente dalla strada.
In cambio abbiamo ricevuto bugie, truffe e furti nel nome di una redenzione tutt’altro che convinta. Da qualche settimana il nostro rapporto si era raffreddato, siamo stati meno presenti, ma dopo aver appreso della sciagurata trasferta siciliana, abbiamo detto basta. Dopo l’ultimo video le nostre strade si sono incrociate nuovamente stamattina, casualmente. Eravamo andati in piazza Moro, quell’inferno sulla terra nel cuore di Bari, lo stesso posto in cui gli abbiamo teso la mano sei mesi fa. Troppo vicini per fare a meno di salutarsi, inizialmente in modo sereno. Telecamera spenta e parole grosse, come si fa tra amici quando si devono chiarire torti di ogni tipo. Di lì a poco il chiarimento ha preso una brutta piega e Leo si è scagliato violentemente contro Antonio e Tino, forse le uniche persone che nell’ultimo periodo gli hanno dato credito e fiducia. Nel tentativo di evitare che Antonio fosse colpito dall’esagitato, evidentemente sotto l’effetto di alcol o droga, Tino si è preso un pugno in faccia, all’altezza della mandibola. Un colpo avvertito fin da subito. Solo il prezioso intervento della Polizia Locale, da giorni presente in massa a presidiare quel posto maledetto, ha scongiurato che la situazione degenerasse oltremodo. In quel caso, infatti, non saremmo potuti rimanere inermi davanti a tutta quell’aggressività. Sul posto è giunta da Adelfia la postazione del 118. In stato confusionale e particolarmente deluso, Tino ha rifiutato il trasporto in ospedale. Nonostante tutto non ci tireremo indietro rispetto alle tante persone che scelgono di potersi fidare di noi, del nostro modo di provare ad aiutare chi è all’ultima spiaggia o crede di esserlo. A mente serena decideremo se denunciare Leo per l’aggressione gratuita e il colpo sferrato sulla faccia di Tino. Non ce lo aspettavamo, non siamo riusciti a difenderci come successo in altre occasioni. In molti casi le vere minacce arrivano da chi meno te lo aspetti. È successo e ne siamo profondamente dispiaciuti. Peccato, perché un ragazzo di 30 anni ha scelto deliberatamente di buttare la sua vita nel cesso.