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Avvelenano il cane e picchiano i genitori col manganello, l’incubo di un disabile di Venosa: “Tutto per la fine di una storia d’amore”

8 Giugno 2023
– Autore: Eleonora Francklin
8 Giugno 2023
– Autore: Eleonora Francklin

Da una storia d’amore finita a un incubo. Giuseppe De Renzo è ancora scosso per quello che gli è capitato nella sua città Venosa e vuole giustizia. Gli è stato avvelenato il cane e per di più i suoi genitori sono stati presi a manganellate da alcune persone che negli ultimi mesi gli hanno reso la vita un inferno. Ma per capire bene le cose come stanno bisogna fare un passo indietro, quando la storia d’amore con la sua ex ragazza è finita. “Per un anno e mezzo ho convissuto con questa ragazza nella sua città, Sannicandro. Dopo un po’, di punto in bianco, ci siamo lasciati e io sono ritornato a Venosa. Nel frattempo con me collaborava un ragazzo bulgaro che mi aiutava nel mio lavoro, avendo purtroppo un’atrofia muscolare che mi costringe sulla sedia a rotelle. Dopo qualche giorno lui mi ha fatto presente che si stava frequentando con lei e che sarebbe andato a vivere a Sannicandro. Da lì sono incominciati ad arrivarmi messaggi e chiamate in cui mi insultava e mi minacciava di morte e sono certo che lei lo istigava a farlo. Non avendo un bel carattere, è stato ritenuto una persona socialmente pericolosa ed allontanato dalla città. Una volta tornato a Venosa il mio incubo si è concretizzato ancora di più. Mi seguivano quando andavo a portare a spasso il cane, se mi incontravano mi prendevano in giro per la mia condizione e mi perseguitavano. Fino a che un giorno sono sceso di casa e con la loro macchina hanno fatto finta di investirmi. Il tutto perché avevano inventato che avevo importunato la sorella 16enne della mia ex. Cosa assolutamente non vera. L’altro ieri, 6 giugno, ho notato che il mio cane aveva qualcosa che non andava e alla fine è morto avvelenato. Infuriato mi sono diretto verso casa del ragazzo, dove vive col padre e col fratello, e mi hanno seguito i miei genitori. Quando sono scesi hanno preso a botte mio padre e a manganellate mia madre che ha cercato di difendermi. Hanno incominciato a prendere a manganellate anche la macchina fino a che non sono arrivati i Carabinieri. Nonostante quattro denunce e tutto ciò che è successo, sono ancora liberi, i Carabinieri non li hanno arrestati e io ho paura. È un situazione insopportabile. Sono stato preso di mira senza motivo”.

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