Emergono nuovi raccapriccianti dettagli su Vincenzo Formica, l’86enne di Monopoli che il 2 giugno ha investito e ucciso la figlia 54enne Mariangela al termine di una lite davanti alla loro casa in campagna a Monopoli. L’uomo, detenuto dal 3 giugno con l’accusa di omicidio volontario, era finito al centro di due inchieste per maltrattamenti nei confronti della moglie e della figlia. Dalle carte del procedimento, grazie alla testimonianza della donna, che lo aveva denunciato, e dalle parole della figlia, sono emersi retroscena che delineano il profilo violento di Vincenzo Formica.
Le prime denunce, come riportato da Repubblica, risalgono al 2014. “È sempre stato un uomo violento, ma le sue sono soprattutto vessazioni psicologiche, perché io intervengo per difendere mia madre e lei difende me, quindi non riesce a portare a termine le sue aggressioni – le parole di Mariangela ai Carabinieri -. L’ho visto afferrare mia madre per i polsi e ho visto lei con i lividi sulle braccia e sulle ginocchia”.
“Ogni volta che discutevamo mio marito mi aggrediva e mi picchiava, io per il bene dei figli non l’ho mai denunciato ma non è la prima volta che ho dovuto ricorrere alle cure mediche”, il racconto della donna che in un’occasione rimediò la frattura del femore. Il processo per maltrattamenti nei confronti della moglie di Formica è ancora in corso, quello che vede coinvolte insieme la donna e la figlia si è concluso da poco. Mariangela però ha pagato a caro prezzo le violenze del padre.