Sono quattro le persone fermate dalla Polizia per l’omicidio del 62enne Cosimo Nardelli, ucciso la sera del 26 maggio con cinque colpi di pistola vicino alla sua abitazione in via Cugini 7. Due delle persone sottoposte a fermo sono inoltre accusate, con un’altra persona indagata, anche del tentato omicidio di Cristian Troia, compiuto la notte tra il 12 e il 13 aprile. I provvedimenti sono stati emessi dalle procure di Lecce e Taranto. Nardelli era uscito da poco dal carcere dove aveva scontato 17 anni di reclusione in seguito alla condanna per concorso nell’omicidio del 27enne Alessandro Cimoli, ammazzato con alcune coltellate il 31 agosto del 2006 all’uscita di una masseria abbandonata nelle campagne tra Faggiano e Talsano.
In totale sono 5 le persone indagate. La Squadra mobile, al termine delle indagini coordinate dai pubblici ministeri, ha eseguito il fermo nei confronti di Tiziano Nardelli, fratello della vittima, e di Paolo, Cristian Aldo e Francesco Vuto. Il mandante stando a quanto ricostruito dagli investigatori sarebbe Tiziano Nardelli insieme a Paolo Vuto mentre l’autore materiale sarebbe Cristian Aldo Vuto, e Francesco Vuto il conducente dello scooter su cui si sono mossi i sicari. I contrasti erano da ricondurre, secondo l’accusa, alla gestione di un’azienda agricola che vedeva in società il figlio della vittima, il fratello e la moglie di quest’ultimo. Paolo Vuto e Cristian Aldo Vuto sono inoltre accusati insieme a un quinto indagato, il Ramazan Kasli di origini albanesi del tentato omicidio di Cristian troia il 24enne tarantino Cristian Troia, colpito al ginocchio da un proiettile mentre si trovava in piazza Pio XII a Taranto: alla base di questo episodio lo sgarro commesso dal 24enne di aver chattato con la ex fidanzata di uno degli indagati.