A Sannicandro, in un condominio, ci sono una serie di criticità emblema della gestione dell’Arca. Anna, una inquilina, ha deciso di scrivere all’agenzia una lettera con formali richieste di intervento per risolvere le criticità che sono state riscontrate nel suo palazzo. Presenza di topi e scarafaggi, cisterna vecchia e mal funzionante, crepe su balconi e facciate, umidità e muffa nelle case, sistemazione della guaina, aggiustare le canaline di sfogo dell’acqua piovana e sostituzione dell’antenna tv. Tutte richieste lecite se si pensa che alcuni degli inquilini hanno dovuto pagare le morosità di altri per essere in regola. Ma non è finita qui. “All’ultimo piano c’è una casa vuota da anni, assegnata a gennaio, e che l’Arca ha fatto blindare perché hanno cercato di occuparla. Scendendo si trova un altro appartamento, vuota da ben 5 anni perché gli ex inquilini solo ultimamente hanno riconsegnato le chiavi. Inoltre una delle famiglie che già viveva nel palazzo si è vista costretta a occupare uno degli appartamenti vuoti visto che l’Arca non ha risposto alle sue richieste. È una famiglia di sette persone che viveva in una casa piccolissima. Gli avevano detto che la prima casa utile sarebbe stata la loro, ma è stata assegnata al condomino più moroso del palazzo. Si sono visti costretti ad occupare e dopo anni hanno ottenuto la residenza. Per non parlare dell’autoclave, vecchio di 40 anni, da cui esce acqua sporca”. Insomma, siamo di fronte a un condominio dove c’è di tutto e di più. Ma non è finita qui. Affianco, nell’altro palazzo, è la stessa storia. Ma di questo ve ne parleremo nel prossimo video.
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- di: Raffaele Caruso
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