È stato approvato oggi in Consiglio comunale il rendiconto di gestione 2022. A presentare i dettagli del documento l’assessore all’Economia e Bilancio Alessandro D’Adamo. Il Comune di Bari chiude i conti del 2022 con una serie di risultati positivi: aumento del fondo di cassa finale, miglioramento del risultato di amministrazione, recupero integrale del disavanzo di amministrazione da riaccertamento straordinario, riscossione dei residui attivi, investimenti sul territorio, abbattimento dello stock di debito, recupero evasione, concorso agli obiettivi di finanza pubblica, rispetto dei parametri di deficitarietà strutturale, rispetto dell’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti e riduzione del debito complessivo da transazioni commerciali.
La gestione finanziaria 2022, nonostante l’attenuazione degli effetti connessi all’emergenza Covid, ha dovuto ancora fare i conti con gli effetti della guerra in Ucraina che per quanto riguarda l’Ente, hanno rappresentato un significativo rincaro dei costi energetici e il conseguente aumento dei prezzi degli appalti di forniture, servizi e lavori. Per quanto riguarda famiglie e imprese, certamente si è verificata una significativa riduzione del potere d’acquisto e della capacità di fronteggiare tempestivamente gli obblighi tributari locali. I conseguenti effetti sul Bilancio comunale e sulla gestione finanziaria 2022, in termini di minori entrate e maggiori spese, sono stati però fronteggiati con una oculata programmazione e politica tariffaria decisa per il 2022, e con la positiva partecipazione dello Stato attraverso specifiche misure di sostegno nei confronti dei cittadini ed imprese ma anche degli Enti Locali.
In sintesi la gestione finanziaria 2022 presenta le seguenti risultanze finali: la disponibilità di cassa complessivamente a disposizione dell’Ente al termine dell’esercizio si attesta nella misura di oltre 343 milioni con un incremento del 27% rispetto al 2021 (270 milioni), del 46% rispetto al 2020 (234 milioni), del 56% rispetto al 2019 (219 milioni), del 72% circa rispetto al 2018 (199 milioni) e costituisce una componente essenziale del risultato di amministrazione al 31 dicembre, ne comprova l’effettiva disponibilità, e indica il livello di solidità liquida a disposizione del Comune di Bari.In definitiva, nel quinquennio 2018/2022 la liquidità del Comune di Bari è aumentata di oltre 144 milioni di euro.
L’aumento del saldo finale di cassa e il miglioramento del risultato di amministrazione complessivo sono ulteriormente avvalorati da un altro indicatore fondamentale della sostenibilità finanziaria di un Ente, ovvero la consistenza finale dei residui attivi ed in particolare di quelli correnti derivanti da entrate Tributarie ed extratributarie. Infatti la consistenza complessiva dei residui attivi finali 2022 si riduce rispetto al 2021 e mostra un andamento equilibrato nonostante i perduranti effetti negativi derivanti dalla emergenza Covid-19 e dalla guerra in Ucraina che hanno caratterizzato l’esercizio chiuso. Per i residui attivi afferenti il Titolo I, ovvero relativi a crediti di natura tributaria, la consistenza finale, anche per effetto dello stralcio a stato patrimoniale di quelli più vetusti, registra un decremento rispetto a quelli finali 2021. Si passa, infatti da residui attivi finali al 31/12/2021 di € 156 milioni a residui attivi finali al 31/12/2022 di € 144 milioni. La maggior parte è ascritta ai crediti TARI per il quali in analogia al 2021 la scadenza dell’ultima rata di pagamento del tributo è stata fissata a marzo 2022. L’andamento delle riscossioni 2022 da entrate tributarie in conto competenza e conto residui pari a complessivi € 230 milioni è in aumento, seppur leggero, rispetto al 2021 (+2%).
Per i residui attivi afferenti il Titolo III, ovvero relativi a crediti di natura extratributaria (proventi da servizi, da canoni, da sanzioni al codice della strada, ecc.), la consistenza finale, anche per effetto dello stralcio a stato patrimoniale di quelli più vetusti, registra un decremento rispetto al 2021 assestandosi al termine dell’esercizio sui € 110 milioni circa. Tra questi, quelli più consistenti sono riferiti ai canoni di locazione alloggi e alle sanzioni al codice della strada per i quali, tuttavia, l’adeguata sterilizzazione operata con il Fondo crediti di dubbia esigibilità, assicura un costante e reale equilibrio anche in termini di cassa del Bilancio dell’Ente. Dalla lotta all’evasione 2022 è stato possibile accertare crediti per un importo pari a circa € 19 milioni, comprensivi di sanzioni e interessi, dei quali una ragguardevole percentuale (37%) già incassati nel corso nel corso dello stesso esercizio (circa 7 milioni). Con riferimento alle spese d’investimento (OO.PP.), al termine dell’esercizio finanziario 2022 gli impegni registrati al Titolo II spese in conto capitale ammontano ad € 37 milioni che, sommati a quelli relativi ad investimenti già avviati entro il 2022 ma reimputati in base al crono programma di spesa agli esercizi successivi pari ad € 73 milioni, forniscono la misura complessiva dei cantieri aperti a tutto il 31/12/2022 in tutta la città che quota circa 110 milioni.
A questi, poi, devono aggiungersi gli investimenti finanziati dal PNRR ed altre misure statali ed europee, per i quali il Comune risulta ammesso a finanziamento. Per questi ultimi, si segnala che nel corso del 2022 ,a fronte dei numerosi progetti ammessi a finanziamento, il Comune di Bari ha incassato anticipazioni a titolo PNRR euro 44.930.011,00 e a titolo PNC euro 11.139.602,85, vincolate sia in termini di competenza che di cassa nel risultato di amministrazione 2022 e già riprogrammate nel Bilancio di Previsione 2023/2025. Nonostante la costante crescita del valore degli investimenti, continua a mantenersi basso il debito di finanziamento dell’Ente. Lo stock di debito al 31 dicembre 2022 è pari ad € 84 milioni, con una contenuta incidenza sui Bilanci in termini di quote annuali di rimborso capitale e interessi passivi, tra le più basse in Italia, continuando a mostrare la massima inclinazione del Comune di Bari al rigoroso rispetto del principio di equità intergenerazionale. Sul fronte dei pagamenti, si evidenzia che durante l’esercizio finanziario 2022 risultano emessi ordinativi di pagamento per complessivi € 427 milioni, dei quali € 344 milioni circa per spese correnti (di funzionamento) ed € 35 milioni circa per spese in conto capitale (investimenti/OOPP). Per quelli afferenti le transazioni commerciali, rispetto al termini di 30 gg. previsto dal D.Lgs 231/2002, l’indicatore di tempestività dei pagamenti ITP (esplicativo dei giorni effettivi intercorrenti tra la data di scadenza della fattura o richiesta equivalente e la data di effettivo pagamento al fornitore), registra per l’anno 2022 un valore medio di – 15,72 (quindi positivo).