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Medici in fuga dal 118, caos nelle postazioni del Barese: saltano Giovinazzo e Santeramo. È solo l’inizio

28 Giugno 2023
– Autore: Antonio Loconte
28 Giugno 2023
– Autore: Antonio Loconte

Dal primo luglio prossimo il 118 Barese sarà travolto dalla tempesta perfetta, da noi annunciata più volte in passato. In funzione di una riorganizzazione fatta all’ultimo minuto, sarà soppressa l’automedica di Giovinazzo, con la trasformazione dell’ambulanza “India” (con l’infermiere a bordo) in postazione “Mike”, ovvero col medico alla guida dell’equipaggio. Quello che non si dice, però, è che siamo di fronte a uno specchietto per le allodole. In sostanza non cambierà nulla. I medici, infatti, non si coltivano in vitro. Il giochetto è semplice. Per non allarmare la popolazione e non fare insorgere le istituzioni locali, in questo caso quelle di Giovinazzo, la soluzione di facciata è che sulla carta Giovinazzo diventa “Mike” quando si troverà qualche medico disposto a coprire una manciata di turni. Di fatto, però, la ridente cittadina turistica sembra condannata a rimanere quasi sempre “India”, lo ribadiamo senza medico a bordo.

Infermieri e autisti stanno per esser definitivamente trasferiti altrove, sgretolando un equipaggio esperto e professionale, che in questi anni ha soccorso con dedizione e competenza tanta gente su un territorio che ha imparato a conoscere bene. Senza contare il fatto che l’automedica di Giovinazzo viene spesso inviata in tanti comuni vicini, dell’entroterra e della costa: Bitonto, Modugno, Ruvo, Bisceglie. Anche nel capoluogo pugliese, però, pare ci siano clamorosi sconvolgimenti, che constateremo nei prossimi giorni, ma ormai sembra sempre più vicino per esempio l’accorpamento delle postazioni denominate “Piazza Moro” e “Tribunale”.

Insomma, provvedimenti di emergenza che non aggrediscono il nocciolo del problema, per cui la smedicalizzazione dei mezzi di soccorso sembra essere diventata la principale scelta politica. Una decisione che non risparmia la postazione di Santeramo, anche in questo caso senza il medico e con i due in servizio trasferiti a Gravina o Altamura. Ma non mancheranno problemi a Terlizzi, dove evidentemente c’è una classe politica più influente. Sulla carta, a differenza di quanto sta accadendo a Giovinazzo, l’automedica non sarà soppressa, ma con la carenza generale di medici, si assisterà spesso all’identico problema. L’assunzione di soccorritori e autisti-soccorritori tra le fila della Sanitaservice Asl Bari e l’acquisto di 55 nuove ambulanze non ha significato in nessun modo il potenziamento del servizio, tanto per rispondere agli annunci in pompa magna fatti anche in prima persona dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Purtroppo in questo clima di sfiducia, sempre più medici stanno decidendo di lasciare il 118 per approdare in lidi più remunerativi come gli ospedali o la medicina di base. Senza contare un effetto collaterale che rischia di gettare nel panico i Pronto Soccorso baresi. Non essendoci il medico a bordo dei mezzi di soccorso, il personale in servizio non potrà fare altro che ospedalizzare, ovvero trasportare in ospedale pazienti con qualunque codice. Non importa sia verde o rosso. In questo modo i Pronto Soccorso, già in affanno, rischiano di andare in tilt. Un medico, invece, somministrata la terapia del caso, può anche decidere di non trasportare il paziente, evitando così di privare dell’ambulanza per lungo tempo il territorio di competenza. Staremo alla finestra per comprendere fino a che punto l’intenzione politica sia quella di demolire il 118, senza una seria riorganizzazione e l’assegnazione agli infermieri di compiti diversi da quelli attuali, come accade in altre parti d’Italia.