Era stata promessa in sposa a 12 anni al fratello del suo patrigno, un giovane pakistano. Nonostante fosse in Italia da anni e integrata nel tessuto sociale del posto, doveva seguire gli obbligo imposti dalla religione islamica, come informare madre e patrigno dei suo spostamenti e anche indossare gli abiti che coprivano testa e corpo. Con l’intervento del Tribunale per i minorenni di Lecce, la 12enne è stata allontanata dalla mamma e affidata ai nonni paterni, adesso, come disposto dal giudice, è tornata a vivere col padre. La Procura, nel frattempo, ha avanzato una richiesta di di archiviazione del procedimento in cui si ipotizzavano i reati costrizione o induzione al matrimonio, maltrattamenti in famiglia, sottrazione e trattenimento di minore all’estero, abbandono di minori e anche di violenza sessuale a carico della madre. A denunciarla il padre della 12enne, trasferitosi in Germania per lavoro, preoccupato che la figlia fosse stata avviata al rito islamico. La mamma, infatti, dopo essersi innamorata di un pakistano ha deciso di convertirsi all’Islam e di farlo fare anche alla figlia che era cresciuta con il modello occidentale.
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- di: Raffaele Caruso
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