Sono cinque le parti civili estromesse dal processo a carico di Giovanni Miniello, il ginecologo 69enne arrestato e ai domiciliari nel novembre 2021 con l’accusa di violenza sessuale aggravata su due pazienti, per averle molestate durante le visite. Nell’udienza di oggi il Tribunale di Bari ha infatti accolto la questione sollevata dai legali di Miniello, Roberto Eustachio Sisto e Maria Cristina Amoruso, escludendo i centri antiviolenza, costituiti in fase di udienza preliminare ma estranei al territorio della Città metropolitana di Bari. Si tratta, in particolare, di Odv Impegno donna, associazione Pandora odv ets, cooperativa sociale Artedime onlus, Riscoprirsi aps e osservatorio Giulia e Rossella cav. I legali di Miniello hanno anche eccepito la nullità di alcuni capi di imputazione, evidenziando che in alcuni casi la Procura di Bari contesta sia la violenza sessuale per costrizione sia per induzione, “due fattispecie – dicono – che secondo la giurisprudenza non possono coesistere”. Chiesta infine l’inutilizzabilità dell’incidente probatorio effettuato sul contenuto del cellulare del ginecologo perché, sostiene ancora la difesa, “il consulente della procura aveva già fatto una preventiva analisi, questo ha inficiato l’incidente probatorio che richiedeva il dispositivo sigillato e integro”. L’udienza è stata rinviata al 28 settembre.
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- di: Raffaele Caruso
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