“Così come abbiamo fatto nell’estate del 2021, quando qualcuno provò a far passare la legge sotto silenzio a Ferragosto, rivolgiamo il nostro appello al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e alla presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, affinché usino tutto il loro peso politico per evitare un provvedimento che rischia di acuire il divario, già preoccupante, tra cittadini e rappresentanza politica”.
Lo afferma in una nota la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, in riferimento alla proposta di legge che reintroduce, retroattivamente, il trattamento di fine mandato per i consiglieri regionali. “E’ ridicolo paragonarlo al tfr di un lavoratore pubblico o privato – prosegue Bucci -. I compensi degli eletti sono più che sufficienti a garantire il ristoro degli eventuali redditi da lavoro persi durante il mandato”. Bucci ricorda anche che “quella stessa aula si era espressa in passato per l’abolizione dell’indennizzo di fine mandato, lo stesso che oggi di prova a reintrodurre”.
Per Bucci, “nel Paese dove ormai solo metà degli aventi diritto si reca alle urne e crede che la politica sia in grado di poter cambiare le condizioni materiali delle persone, provvedimenti di questa natura risultano incomprensibili. Con tutto il rispetto che abbiamo per le istituzioni – conclude – chiediamo a tutti i consiglieri un atto di buon senso: boccino quel provvedimento o, altrimenti, provino a spiegarlo al 27,5% di famiglie pugliesi in povertà relativa, ai pensionati che vivono con 700 euro, agli 80mila che sono poveri pur lavorando”.