L’11 luglio del 2018, dopo il funerale del capo ultras Nicola Giordano, detto zio Giordan, circa 150-200 tifosi, scortando il carro funebre, arrivarono all’esterno dello stadio San Nicola e salutarono il leader della tifoseria con cori da stadio, fumogeni e petardi. Una decisione che è costata un processo a Giovanni Belviso, 47 anni, responsabile del gruppo Ultras “Re David”, soprannominato Petardo, e Gregorio Orfanù, 47 anni, noto esponente dell’ormai sciolto gruppo del tifo organizzato denominato U.C.N. 1976, indagato nella sua veste di dipendente di un’agenzia di pompe funebri che si è occupata del funerale di Nicola Giordano.
Dopo 5 anni dall’inizio del processo i due sono stati prosciolti. Prescritta la violazione del Testo Unico sulla pubblica sicurezza e anche ritenuta improcedibile l’accusa del reato di violenza privata. All’epoca dei fatti la Digos aveva espresso divieto e quindi il raduno era stato ritenuto non autorizzato. Una vicenda che ricorda, secondo alcuni aspetti, quanto accaduto sotto al carcere di Bari, con il corteo di moto contro mano che seguiva il feretro di un ragazzo morto in un incidente in moto, parente di detenuti.