Enrico è uno degli uomini più “ricercati” d’Italia in questo momento. Parliamo del tassista barese che ha accompagnato il 20 luglio la giornalista Selvaggia Lucarelli dall’hotel Boston alla sede della Regione Puglia sul lungomare di Bari. Secondo quanto raccontato dalla stessa sui social, prima di tirare fuori il Pos l’uomo avrebbe già messo le mani avanti, annunciandole che probabilmente non avrebbe funzionato a causa della linea. La Lucarelli ha ribattuto sottolineando che è suo obbligo avere un Pos funzionante e il tutto è stato immortalato in un video diffuso poi sui social. “Voi tassisti siete la peggiore razza di Italia”, l’accusa forte della giornalista. Data la situazione incandescente creata con la Lucarelli, Enrico ha deciso di “offrirle” la corsa e ovviamente le polemiche non sono mancate.
Quinto Potere ha deciso di ripetere l’esperimento. Stessa corsa, stesso taxi, stesso tassista. Il software del Pos è stato aggiornato qualche minuto dopo il siparietto con la Lucarelli, un’operazione che Enrico, tassista barese da 15 anni, non avrebbe mai potuto fare da solo. Ci mostra poi tutti i pagamenti effettuati il giorno prima e nelle ore successive all’episodio con la Lucarelli tramite Pos e fa chiarezza su quanto accaduto. “Trenta minuti prima non era andato a buon fine un pagamento, ecco perché ho tenuto ad avvisarla. Quando ho visto il post sui social sono andato su tutte le furie. Ci ha definito una razza imbarazzante, non siamo animali, ma uomini – spiega Enrico all’indomani del suo 51esimo compleanno -. Lunedì presenterò una querela, non deve fare queste stronzate in giro. Non è finita qui, dovrà pagare per quello che ha fatto e detto”.