“Fino a maggio erano già 17 in casi di incidenti mortali sul lavoro in Puglia, oltre 11mila le denunce di infortunio con una media di 75 al giorno. Sono dati inaccettabili per un Paese civile e tra i temi della mobilitazione che la Cgil ha messi in campo da tempo e che ci ha visto scendere in piazza lo scorso 24 giugno a Roma”. Lo afferma in una nota la segretaria generale di Cgil Puglia, Gigia Bucci, in riferimento all’incidente mortale che ieri ha coinvolto l’operaio 31enne Antonio Bellanova, rimasto schiacciato da una ecoballa nel porto di Taranto.
“Occorre rilanciare e rafforzare il ruolo dei servizi ispettivi e di vigilanza – prosegue -. In Puglia, oltre il 60% delle imprese oggetto di controlli non è in regola, con punte oltre i 70 nel settore dei servizi”. Per Bucci “si può e si deve fare di più per la sicurezza, investendo anche sulla formazione degli imprenditori oltre che dei lavoratori. Così come andrebbe aggredito il precariato, che espone i lavoratori al ricatto del reddito, costretti ad accettare qualunque condizione di sicurezza”. “Dal governo – conclude – i segnali sono come sempre contrastanti, addirittura si prevede che i consulenti delle imprese possano accertare il rispetto delle norme su salute e sicurezza e questo metterebbe al riparo da controlli se non con preavvisi. Non è questa la strada”.
I sindacati dei trasporti Filcams Cgil, Nil Cgil, Usb, Uiltrasporti, Uiltemp hanno proclamato uno sciopero dalle ore 21 di ieri, martedì 25 luglio, fino alle ore 15 di oggi, 26 luglio. “Desidero far giungere la mia vicinanza ai famigliari di Antonio Bellanova, giovane vittima del lavoro nell’area portuale di Taranto – il cordoglio del vescovo Miniero -. Sono i primi giorni del mio ministero episcopale tarantino e una delle più dolorose questioni legate a questo territorio, ma purtroppo non solo, si presenta con tutta la sua drammatica realtà. Mi stringo alla famiglia Bellanova con affetto e assicuro la mia preghiera invitando la comunità diocesana a fare altrettanto perché mentre invochiamo la consolazione del Risorto possiamo adoperarci perché sia assicurato a tutti un lavoro che garantisca la dignità della persona umana e la sua sicurezza”.