“Sono preoccupato per mia figlia. Non me la fanno vedere perché, nonostante l’esame del Dna, il tribunale non ha ancora riconosciuto la patria potestà. Non so dove l’hanno portata, mi hanno detto solo che è in una casa famiglia con la sorella della mia ex compagna”. Biba è preoccupato. Albanese di nascita, naturalizzato italiano, sei anni fa ha avuto una relazione con una donna con cui ha avuto una bambina.
“Nonostante non ci sia stato il riconoscimento, ho sempre provveduto a mantenere economicamente mia figlia. Io vivo a Parma e la mia ex e la bambina vivono a Santeramo in Colle. Ho sempre pensato che fosse giusto vivesse con la madre, ma per quello che è accaduto forse era meglio se fosse stata con me”. La donna, infatti, tempo fa è stata arrestata per possesso di droga e posta ai domiciliari. In casa, oltre alla bambina, convivevano anche la sorella di 18 anni e il suo nuovo compagno.
“Tutto è cambiato ieri, quando lei, nonostante l’autorizzazione a uscire fosse scaduta, è uscita di casa, violando i domiciliari. È stata così condotta in carcere e a casa sua si sono presentati i servizi sociali. Non appena mi hanno avvisato mi sono messo in macchina, ma per arrivare qui da Parma ci vogliono 8 ore. Non avendo il riconoscimento, mi hanno solo avvisato che la bambina veniva portata via insieme alla zia. Appena arrivato a Santeramo sono corso ai servizi sociali, ma non mi danno la possibilità di vedere mia figlia. Da mesi cerco di avere un appuntamento per ottenere il riconoscimento, ho persino fatto l’esame del Dna dove viene attestato che sono il padre biologico. Sono sempre stato presente nella sua vita e sono preoccupato che la bambina non stia bene psicologicamente. Mi aspettava e adesso non può vedermi”.
Biba è riuscito a ottenere un appuntamento per il riconoscimento il 24 agosto, ma sorge il problema che quel giorno dovrebbe essere presente anche la mamma, attualmente in carcere. “Oltre tutto questo, ieri a casa della mia ex si è presentata una coppia di albanesi che diceva di aver cresciuto mia figlia. Non è vero, non so chi siano”. La vicenda viene seguita da tre legali e si spera possa essere risolta nel più breve tempo possibile. “Chiedo solo di vederla per accertarmi che stia bene”.