Skip to content

Corruzione in Puglia, imprenditori indagati pronti a parlare: si stringe il cerchio sul “sistema Lerario”

4 Gennaio 2022
– Autore: Eleonora Francklin
4 Gennaio 2022
– Autore: Eleonora Francklin

L’inchiesta sugli appalti truccati si allarga sempre di più. Nel mirino degli inquirenti non solo quelli legati all’emergenza coronavirus, come l’ospedale in Fiera, ma anche tanti altri che portano la firma di Mario Lerario, ex capo della Protezione Civile pugliese e dirigente regionale, arrestato con l’accusa di corruzione.

Per vederci chiaro questa mattina il gip Anna Perrelli interrogherà in videoconferenza due degli imprenditori agli arresti domiciliari, Luca Leccese di Foggia e Donato Mottola di Noci. Entrambi, sin dal giorno dell’arresto, si sono dimostrati collaborativi con la Procura e la Guardia di Finanza per smontare il sistema messo in piedi da Lerario, anche se per il giudice Perrelli le dichiarazioni dei due sono in parte confessorie, perché entrambi inizialmente avevano negato quanto accaduto e confermato solo dopo aver visionato e ascoltato le intercettazioni.

Nel mirino della Procura anche l’avviso pubblico di selezione per titoli e colloquio per l’assunzione di sei unità a tempo determinato della Protezione Civile, in cui Lerario era componente della commissione d’esame, ma probabilmente anche il mega parcheggio costruito nella sede della Regione Puglia in via Gentile. 

Mottola e Leccese saranno chiamati a precisare quanto accaduto nei giorni prima di Natale. I due imprenditori sono stati filmati mentre consegnavano all’ex capo della Protezione Civile due mazzette, una di 20mila euro da Mottola, probabilmente per l’assegnazione di un appalto da 2.5 milioni di euro, e l’altra da 10mila euro da Leccese per aver ottenuto un appalto da 2.8milioni di euro.