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Tangente da 20mila euro a Lerario, Sannicandro non si presenta in aula: il dg di Asset Puglia citato come testimone

21 Settembre 2023
– Autore: Raffaele Caruso
21 Settembre 2023
– Autore: Raffaele Caruso

Non si è presentato in aula Elio Sannicandro, il direttore generale di Asset Puglia (l’agenzia regionale per lo sviluppo sostenibile) citato come testimone dai legali di Donato Mottola, l’imprenditore a processo e accusato di aver versato a Mario Lerario, ex dirigente della Protezione civile pugliese, una tangente da 20mila euro per ottenere alcuni appalti regionali.

Sannicandro, atteso oggi in aula a Bari, avrebbe dovuto parlare della “situazione emergenziale di quel periodo”, della “conseguente necessità di ottenere opere nel più breve tempo possibile” e di “altre circostanze relative alla realizzazione delle opere” appaltate alla ditta Dmeco di Mottola, spiega l’avvocato Belviso. Il direttore generale di Asset non ha dato giustificazioni per la sua assenza e sarà nuovamente citato per il 23 novembre. Nella lista dei testimoni della difesa compaiono i nomi anche dello stesso Lerario e dell’ingegnere Antonio Mercurio, arrestato a febbraio (ma in libertà da maggio) per un’altra vicenda di tangenti corrisposte all’ex dirigente della protezione civile.

Lerario è stato condannato in primo grado (in abbreviato) a 5 anni e 4 mesi di reclusione per corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, mentre una condanna di quattro anni è stata inflitta – sempre in abbreviato – all’imprenditore Luca Ciro Giovanni Leccese, come Mottola accusato di aver consegnato una “mazzetta” da 10mila euro a Lerario. Nell’udienza di oggi sono stati ascoltati tre ingegneri che, nel periodo del lockdown, hanno collaborato con la Dmeco alla creazione dei nuovi reparti di terapia intensiva (in container) degli ospedali “Perrino” di Brindisi e “Moscati” di Taranto e, successivamente, anche alla progettazione degli hub vaccinali. Tutti hanno sottolineato come i tempi per la realizzazione dei lavori fossero molto stretti: “Mottola ci chiese, per conto della protezione civile – ha detto l’ingegnere Giuseppe Perrone, all’epoca nell’area tecnica dell’Asl di Brindisi – di ultimare i lavori in cinque settimane. Tempi simili ci furono chiesti anche per la realizzazione dei centri vaccinali”.