“Giù le mani dalla Fiera”. Così si chiama il comitato che teme il destino della Fiera del Levante con il progetto del presidente della Invimit, Nuccio Altieri, che dovrebbe prevedere la costruzione di hotel, ristoranti e altre strutture in quello che un tempo era lo spazio per il commercio del Mezzogiorno e una porta sull’Oriente. L’appuntamento del comitato è per il 30 pomeriggio alla parrocchia di San Cataldo.
Ma c’è da dire che i numeri registrati e sbandierati dal nuovo presidente non fanno di certo gola alla grande imprenditoria del Mezzogiorno. Enzo Divella, su La Repubblica, ha sottolineato come lui manchi da 10 anni in Fiera proprio perché ormai è diventata la campionaria dove “assaggiare la merendina, fare lo struscio, visitare gli stand arabi o africani”. Anche il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, non lo ritiene uno spazio adeguato per la sua Farmalabor. Mancano i grandi espositori e le fiere settoriali, sottolineano, come ad esempio l’agroalimentare di cui la Puglia è una delle leader.
Il neo presidente della Fiera, Frulli, replica sottolineando come “avendo spazi adeguati riusciremmo a fare fiere più remunerative”. Ed è qui che si inserisce il progetto di Altieri che vorrebbe fare acquisire a Invimit Srg, la società ministeriale che valorizza gli immobili pubblici, l’intero compendio immobiliare. Si attende così la risposta del sindaco Antonio Decaro e del presidente della regione Puglia Michele Emiliano.
Tra chi vuole una Fiera all’avanguardia e chi spera che tornino i fasti di un tempo, restano degli spazi per la maggior parte inattivi e in disuso e dove un cambio di rotta, forse, potrebbe risollevare il futuro di ciò che un tempo spingeva tutto il Meridione a Bari.