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Occupano casa pericolante, padre e figlio in condizioni disumane: “Meglio morire”. Salvati 3 cani

22 Settembre 2023
– Autore: Eleonora Francklin
22 Settembre 2023
– Autore: Eleonora Francklin

Le immagini non rendono le condizioni disumane in cui vivono Saverio e Luca, padre e figlio abusivi in un’abitazione pericolante nel centro storico di Triggiano. Entrando in quella che per loro è “casa” si sente un forte odore di urina che non è facile da sopportare. Sporcizia dovuta alla mancanza di pulizia, ma anche dalla presenza di alcuni cani che espletano i loro bisogni in casa. Deiezioni che i due, dicono per mancanza di tempo, non tolgono, pestandole in continuazione e cospargendole in tutta la casa. Nell’appartamento non c’è acqua e i due devono necessariamente riempire i secchi dalla fontana per tirare lo sciacquone o per lavarsi. La loro situazione, da quanto abbiamo appreso, è ben nota ai servizi sociali ed è stata riportata alla luce dopo l’intervento del Nogez, Nucleo operativo guardie ecozoofile, per tre dei 5 cani che i due lasciavano sul terrazzo, animali visibilmente mal nutriti e mal tenuti.

La situazione dei due è precipitata quattro anni fa, quando è morta la mamma di Luca. Una presenza fondamentale per padre e figlio che ancora non si sono ripresi del tutto. I due sopravvivono grazie al reddito di cittadinanza, ancora per poco, e alla minima pensione di invalidità di Luca a causa di una malformazione all’occhio. Per il resto se la cavano con dei lavori saltuari che gli permettono di provvedere a comprare qualcosa da mangiare. Entrambi sarebbero disposti a lavorare, farebbero di tutto per non vivere più in quelle condizioni. La casa, come detto, è pericolante e il proprietario dell’appartamento, occupato abusivamente dai due, ha sporto denuncia proprio per la pericolosità dell’immobile. I Carabinieri, intervenuti sul posto, hanno dato il tempo di cercare un’altra abitazione, ma senza soldi, pagare un affitto è alquanto impossibile. “Preferirei morire che continuare a vivere così” ci dice Saverio. Sentire dire queste parole a un uomo di 54 anni fa venire i brividi.

Ovviamente il nostro non è un puntare un dito contro i servizi sociali che, sappiamo, quanto siano oberati di lavoro e non riescono a seguire tutti i casi a loro attenzionati, ma non incolpiamo anche l’amministrazione comunale che in passato sicuramente avrà fatto qualcosa per Saverio e Luca, conoscendo bene il sindaco di Triggiano. Ma ci chiediamo come sia possibile che una situazione nota venga completamente dimenticata. Perché non c’è una monitoraggio costante di circostanze di cui si è a conoscenza? L’aiuto non può arrivare d’ufficio o si deve aspettare che qualcuno bussi alla porta? Perché lasciarli così sapendo che sono persone problematiche? Noi continueremo a seguire il loro caso con la speranza che davvero possa esserci un cambio di rotta.