Gli studenti dell’istituto Marco Polo hanno deciso di scioperare questa mattina, lunedì 25 settembre, per alcune criticità della scuola. “Siamo stanchi e abbiamo deciso di agire visto che abbiamo inviato diverse richieste di aiuto alle vice presidi, dato che la preside è assente nell’istituto, ma ci sono sempre state negate”. La protesta è nata dal caldo sofferto nelle ultime settimane e dai dispenser di acqua rimasti vuoti proprio nei giorni in cui l’aria nelle classi era irrespirabile. “La soluzione da parte della vicepreside è stata quella di segnalare che l’acqua dei rubinetti è potabile, anche se i collaboratori scolastici ci hanno sconsigliato di berla. Nonostante ciò notiamo come i boccioni siano stati riempiti non appena si è sparsa voce di uno sciopero, con tanto di comunicazione sul registro. Noi però non ci siamo tirati indietro e abbiamo deciso di portare avanti la protesta perché sappiamo che la situazione precaria va oltre i boccioni dell’acqua e necessita di un intervento stabile” scrivono gli studenti del Marco Polo.
“La scuola deve essere adatta ad affrontare tutte le stagioni climatiche, procurando soluzioni per il caldo di settembre e maggio/giugno e trovandosi pronta al freddo con sistemi di riscaldamento funzionanti in tutte le classi. Chiediamo investimenti permanenti nell’edilizia scolastica: non è ammissibile fare lezione in aule con tetti rotti e da cui perde acqua quando piove, con crepe nei muri e bagni non funzionanti. Chiediamo che i laboratori non siano inutilizzati, in particolare che il laboratorio di chimica sia reso agibile il prima possibile perché sono tre anni che gli studenti studiano le scienze senza aver mai messo piede in un laboratorio. Chiediamo che sia reso possibile girare nei corridoi durante l’intervallo, almeno per i primi o ultimi cinque minuti, in modo da cambiare aria e sgranchirsi le gambe durante l’unica pausa a disposizione nelle sei ore di lezione statiche. Chiediamo che i distributori dell’acqua funzionino e siano pieni, e chiediamo ancora una volta che si inizi a ragionare seriamente sull’acquisto di macchinette per il cibo su ogni piano. Chiediamo maggiore libertà nelle iniziative che fanno unire la comunità studentesca, come l’autogestione, la realizzazione di murales, momenti di discussione ecc. Chiediamo che ci sia uno spazio abilitato all’infermeria, in modo che gli studenti possano riprendersi adeguatamente da malori o trovare cerotti e dispositivi medici utili. Siamo pronti a lottare, insieme ai docenti e al personale scolastico, per una scuola pubblica che risponda alle esigenze di tutta la comunità scolastica”.
Gli studenti, sottolineando che lo sciopero non si fa nel letto di casa o al bar, hanno deciso di sostare nel cortile della scuola e una delegazione di studenti è entrata alle 8 in classe per controllare la presenza di acqua all’interno della scuola.