Nel pomeriggio dello scorso 28 settembre, la Squadra Mobile della Questura di Bari ha tratto in arresto, in esecuzione della misura cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, un sorvegliato speciale barese, di 21 anni, ritenuto responsabile, in base agli accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, dei reati di rapina aggravata, tentata rapina aggravata, detenzione e porto illegale di arma da fuoco, ricettazione dell’arma da fuoco, lesioni personali aggravate, minaccia per costringere altri a commettere un reato e violazione delle prescrizioni imposte con la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s..
I fatti, in relazione ai quali è stato eseguito il provvedimento in argomento, risalgono al pomeriggio del decorso 5 giugno, allorquando un ragazzo foggiano di 39 anni, dopo aver pubblicato sulla piattaforma social “Messenger” l’annuncio di vendita del proprio orologio Rolex, del valore di circa 15mila euro, era stato attirato in una vera e propria trappola da parte dell’arrestato, il quale, spacciandosi per un potenziale acquirente, interessato all’acquisto dell’orologio di valore, ha incontrato il venditore ed ha tentato di rapinarlo, unitamente ad un complice, al momento non ancora identificato. Il proprietario del “Rolex”, in quel pomeriggio di giugno, veniva invitato dal finto acquirente a raggiungere la frazione di Bari “Ceglie del Campo”, in un luogo piuttosto isolato, per perfezionare l’acquisto.
L’ignara vittima, in compagnia di un suo cugino 52enne, raggiungeva in auto il luogo concordato e lì subiva un tentativo di rapina del “Rolex” ad opera di due ragazzi, uno dei quali armato di pistola. In particolare, durante l’evento delittuoso, il venditore, avendo intuito le intenzioni dei malviventi, riusciva a fuggire con la propria autovettura, portando con sé l’orologio, mentre all’indirizzo di suo cugino, nel frattempo sceso dal mezzo per interloquire con i finti acquirenti, venivano esplosi due colpi di arma da fuoco, uno dei quali andava a segno, colpendo la gamba; la vittima, quindi, rovinava sul suolo e, mentre giaceva in terra, veniva colpita da un calcio e rapinata della collana in oro che indossava. Il malcapitato veniva soccorso da un’ambulanza chiamata da alcuni passanti e ricoverato presso l’Ospedale Di Venere di Bari, ove venne sottoposto ad intervento chirurgico per la frattura del femore provocata dal proiettile, con prognosi di 30 giorni.
Nell’immediatezza dei fatti, gli agenti della sezione “Omicidi” della Squadra Mobile si adoperavano nella ricerca dell’arma del delitto e a seguito di una perquisizione all’interno di un’immobile di Ceglie del Campo, recentemente acquistato dal presunto autore del delitto, e non ancora ristrutturato, sequestravano una pistola calibro 7.65 mm, provento di furto, che gli accertamenti balistici hanno dimostrato essere proprio l’arma con la quale era stata ferita, quel 5 giugno, la vittima, nonché la bicicletta elettrica utilizzata, con il complice, in quella data, ed i capi di abbigliamento che l’autore del ferimento indossava in quei frangenti, ripresi perfettamente dalle telecamere. Le indagini svolte dagli investigatori della Squadra Mobile, con il coordinamento di questa Procura della Repubblica, hanno consentito, quindi, di ricostruire l’accaduto, attraverso l’audizione delle vittime, la visione delle telecamere di sorveglianza e gli esami tecnici sui contatti, telematici, intercorsi tra il venditore ed il finto acquirente dell’orologio. È importante precisare che gli accertamenti investigativi sono nella fase delle indagini preliminari, in attesa di essere sottoposti al vaglio giurisdizionale durante il processo, nel contraddittorio con la difesa.