È andato in scena venerdì 29 settembre all’Anfiteatro della Pace, presso la Mongolfiera di Bari Japigia, 3, lo spettacolo musicale Fellinirota di e con il maestro Mario Margiotta, divulgatore musicale e pianista. L’evento, a cura di AncheCinema con il sostegno di Puglia Sounds – Circuito dei luoghi 2023, è stato commissionato dall’Istituto Italiano di Cultura del Cairo per l’inaugurazione della Settimana del Cinema Italiano del Mondo. Il titolo è chiarissimo e non ha bisogno di chiarimenti! Attraverso un racconto ora narrativo ora musicale, viene ripercorsa la collaborazione tra il grande regista Federico Fellini e il compositore Nino Rota, non solo suo storico collaboratore, e vincitore di un Premio Oscar, ma la cui vita è strettamente intrecciata alla nostra città, dove egli ha vissuto e scritto le sue creazioni, e dov’è stato direttore per decenni del nostro conservatorio. Il format originale già presentato con successo in Italia ed all’estero è interamente scritto e realizzato proprio dal maestro Mario Margiotta che, nella sua originale formula di concerto, lo vede impegnato nella doppia veste di pianista e di “divulgatore musicale”. Non si è limitato a proporre semplicemente al pianoforte alcuni dei brani più celebri del grande compositore, ma ha ricordato il rapporto che legava i due grandi autori, in un racconto a tratti poetico, a tratti ironico, raccontando la storia, i retroscena, gustosi aneddoti e curiosità dietro i film e le musiche che hanno fatto la Storia. In un racconto in grado di sorprendere e a dimostrare, ancora una volta, quanto ci sia ancora da dire su questa unione professionale ed umana che non smette mai di affascinare ed emozionarci.
“Quando mi definisco un divulgatore musicale, intendo dire che il mio approccio alla musica classica va oltre la semplice esecuzione delle composizioni al pianoforte. Il mio scopo è quello di rendere la musica classica più accessibile e coinvolgente per un pubblico più ampio. Nel mio spettacolo, non mi limito a suonare le opere, ma cerco anche di condividere storie e aneddoti affascinanti sulla vita dei compositori e sul contesto storico in cui sono state create le loro opere. Utilizzo un piglio ironico, moderno ed agile per coinvolgere il pubblico e rendere l’esperienza divertente e interessante – spiega Margiotta – Col mio spettacolo offro un’esperienza unica che va oltre il semplice concerto classico. Nei miei spettacoli non solo suono la musica, ma racconto la vita dei compositori e condivido aneddoti curiosi ed affascinanti sulla creazione dei loro brani in modo approfondito, originale e inedito. La mia presentazione è moderna e ironica, il che significa che non solo vi emozionerete ascoltando la musica, ma vi divertirete anche con i miei racconti e le mie interpretazioni. Avrete inoltre l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo e affascinante sulla musica classica in un’atmosfera unica e coinvolgente. In sostanza, il mio spettacolo offre un’esperienza completa che vi farà divertire, emozionare e apprezzare la musica classica in modo totalmente nuovo. Avendo studiato per anni al conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, la scuola che per oltre vent’anni è stata diretta da Nino Rota, ho avuto la fortuna di avere come docenti coloro che a loro tempo furono allievi del grande compositore, avendo così accesso a conoscenze dirette del Maestro, comprendendo a fondo l’Uomo dietro la musica. Mi hanno raccontato, nel corso degli anni, un sacco di aneddoti fantastici sul Rota uomo e privato con cui ho infarcito il concerto. Il Rota che racconto nello spettacolo non è solo il grande compositore, ma è l’uomo privato, a volte tenero, altre buffo, inedito ai più. Un altro grande punto di forza di “FelliniRota” è la fusione tra la musica di Nino Rota e la storia che lo legava al grande regista Federico Fellini. Quando calco un palcoscenico provo un mix di emozioni straordinarie e adrenalina pura che sono molto difficili da comprendere da chi non si è mai trovato in situazioni simili! Coloro che mi conoscono dicono che sul palco sono molto diverso da come appaio nella vita quotidiana; ma è proprio l’esperienza di essere su un palco ad essere totalmente differente da qualsiasi altra della vita normale, ed è così capace di tirar fuori l’inusuale che è in noi. È uno strano processo automatico, misterioso e che è difficile da spiegare. È come entrare in un mondo magico dove posso condividere in un modo che è totalmente impossibile nella vita quotidiana la mia passione per la musica”.