“Il parco della giustizia di Bari è la più importante opera pubblica del ministero della Giustizia, della città di Bari e probabilmente di tutta la Puglia. I numeri parlano chiaro: 405 milioni di investimento, 15 ettari di territorio restituiti alla città, 900 alberi in quello che sarà il più grande parco della città. I quattro edifici che lo comporranno occuperanno il 30% dell’area, il resto sarà verde. È un riconoscimento importante per Bari e un risarcimento necessario dopo l’umiliazione delle udienze nelle tende”. A dirlo è il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, a margine della presentazione del progetto del Parco della giustizia di Bari, che si è tenuto nella facoltà di Giurisprudenza del capoluogo pugliese.
“I lavori procedono in perfetta linea: la prima pietra sarà posta nel 2024, il primo lotto sarà pronto nel 2026. Quando mi affacciai al ministero nel 2021 – ha aggiunto Sisto – di questo progetto non si parlava più. Poi, grazie ai ministri Cartabia e Nordio, c’è stata la possibilità di riprenderlo. Appresi con sgomento che non era incluso tra i fondi del Pnrr, per fortuna li abbiamo recuperati”.
“Veder nascere un parco della giustizia nella città di Bari è un sogno, finalmente possiamo dare dignità alla magistratura pugliese con un investimento pubblico rilevante, che restituisce speranza agli operatori di diritto che nei tribunali lavorano e investono parte rilevante della loro vita. Seguiremo con interesse il prosieguo dei lavori”. Sono queste le parole pronunciate in messaggio video dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
“Le tempistiche di questo progetto fino ad ora sono state rispettate, vigileremo perché sia così fino alla fine. È importante che Bari abbia un palazzo di giustizia degno, qui l’edilizia giudiziaria è in notevole miglioramento rispetto a prima e di recente a Procura e Tribunale sono stati forniti spazi molto ampi. Un palazzo di giustizia non è però solo un insieme di uffici, ma ha una sua particolarità, è il cuore del presidio di legalità”, ha aggiunto il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi. All’evento ha partecipato anche il rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini: “Questa città – ha detto – vive da sempre una sorta di malinconia dell’incompiuto, in cui i progetti iniziano e poi rimangono sospesi. Come il nostro lungomare, che a un certo punto si interrompe bruscamente. E sempre qui, nell’ateneo, c’è un portone chiuso dal 1955. Sono orgoglioso che si sia scelta l’università, luogo di ricerca e di confronto, per presentare un progetto così importante”.