“Patrizia era innamorata di un uomo sposato. La trattava come un burattino e lei viveva situazioni complicate e non riusciva a gestire ansia e dolore. Potrebbe per questo aver deciso di togliersi la vita, ma credo che l’istigazione al suicidio sia stata rivolta alla persona sbagliata”. Lo ha detto al settimanale Gente l’amica di Patrizia Nettis, Alessandra Turi. La giornalista, addetto stampa del Comune di Fasano è stata trovata morta impiccata nella sua casa il 29 giugno scorso. Immediatamente la sua morte fu classificata come suicidio, ma i familiari non ci stanno e hanno presentato una istanza per far riesumare il copro della giornalista e compiere l’autopsia, in attesa che il consulente incaricato, per penetrare i segreti racchiusi nell’Iphone e del Macair di Patrizia.
Attorno alla morte della Nettis girano due uomini, uno è un imprenditore del mondo dello sport indagato per istigazione al suicidio col quale avrebbe avuto una lite per strada poche ore prima del gesto. I dubbi sono tanti e sono nati dalla posizione assunta da Patrizia dopo la morte e anche per la mancanza di un biglietto di addio accanto al corpo.