Torniamo ad occuparci della storia dello stalker di Carrassi. L’ultima volta avevamo segnalato la presenza di due bottiglie di acido muriatico sul balcone. Siamo sempre aperti alle critiche e leggiamo tutte le mail che arrivano alla nostra redazione, una in particolare ci ha accusato di aver creato tensione nel quartiere Carrassi e di aver messo in pericolo lo stesso stalker. “Semplicemente la strada è divenuta una strada circense dove orde di ragazzini al massimo 12-enni giocano a farsi giustizia da soli urlando di continuo sotto la casa del vostro protagonista principale e lanciando pietre contro la sua abitazione. Sbattere il mostro in prima pagina, senza preoccuparsi della privacy e delle ripercussioni che tutta la zona sta subendo questo non lo possiamo accettare”, si legge nell’email.
Ci teniamo a precisare che Domenica ci ha chiamato perché si è sentita abbandonata da tutti, dalle Forze dell’Ordine e dalle Istituzioni. Una volta appresa la realtà dei fatti abbiamo preso a cuore questa inchiesta con la speranza di accendere i riflettori sulla vicenda e sperare in un rapido intervento. Mentre stavamo parlando proprio con Domenica, lo stalker è uscito di casa con il suo cane. Un incontro assolutamente casuale. Abbiamo provato così a intervistarlo e sentirlo. Alberto ha chiamato Antonio alle 4 del mattino e dopo uno scambio di messaggi ha espresso la volontà di fare una donazione alla nostra testata giornalistica. Non ha voluto rispondere alle nostre domande ed è stato tutto il tempo al telefono con la Polizia o almeno ce lo ha fatto credere. Abbiamo probabilmente capito il perché dell’accanimento di Alberto contro Domenica e dell’altra sua vittima, tutto sarebbe riconducibile a presunti abusi edilizi.