Torniamo ad occuparci di Roberto Amatulli, il barese professatosi pastore della Chiesa evangelica senza alcuna autorità. La storia ha fatto il giro dell’Italia. Amatulli ha pensato bene di sfruttare i social e su Tik Tok imperversano ormai da qualche tempo benedizioni, singole e di gruppo; presunte guarigioni; canti e preghiere di ogni tipo. Dopo l’intervista a suo nipote Giuseppe, la risposta dello stesso Amatulli, l’attacco del cristiano evangelico pentecostale Ciro, la testimonianza di Giuditta, una donna che per diversi anni è stata succube del pastore, di sua sorella Isa e la presa di posizione del Consiglio delle Chiese Evangeliche, siamo tornati proprio da Giuditta, anche perché il pastore non si è assolutamente fermato e continua a fare “miracoli” con il suo solito e indecifrabile linguaggio.
“Sto bene, sono tranquilla, mi sono affidata al buon Dio. Non ho smesso di credere, ma al pastore sì – esordisce -. Quando ci siamo visti ho detto una bugia, è Marianna che aveva una relazione con Amatulli. Loro sapevano che volevo un fidanzato, non importava nulla a loro. Per loro dovevo essere solo l’ancella del re e della regina. Piangevo perché li sentivo nell’altra stanza, una donna è una donna. Ora sto con una persona e sono felice. Il pastore e Marianna aveva un rapporto particolare, spesso litigavano, lui prendeva per i capelli lei, avevo tanta paura. Ho subito tanti traumi, non so chi mi ha dato la forza di resistere”. Il sorriso di Giuditta vale più di mille parole, restate sintonizzati perché la storia sta per prendere una piega decisamente incredibile.