Domenico è morto in seguito ad un incidente stradale, ma è stato trattato peggio di un boss. Dolore e rabbia al funerale del 16enne Domenico Capodiferro vittima di un incidente mentre era in sella al proprio scooter il 7 ottobre scorso. “In questi 10 giorni di drammatica agonia nessuno ha avuto mai da ridire sul nostro comportamento – racconta uno zio del ragazzino – e non avremmo fatto nulla di male se ci avessero consentito di riservare a mio nipote le esequie che avrebbe meritato. Nemmeno all’arresto di Vallanzasca c’era tutto questo spiegamento di magistratura e forze dell’ordine”.
Ha l’amaro in bocca l’ultimo saluto alla giovane promessa del calcio barese, con la colpa di avere alcuni familiari in carcere o pregiudicati. Dopo alcune tenzioni all’obitorio del Policlinico è stata consentita la celebrazione del rito funebre nella cappella del cimitero monumentale di Bari, alla presenza di centinaia di persone, compresi gli amici di scuola e della squadra di calcio in cui Domenico giocava. Un interminabile applauso all’uscita della bara bianca, misto alle urla di mamma Letizia e di numerosi altri parenti e amici, ha accompagnato l’ultimo saluto a Domenico Capodiferro. In ricordo del quale sono stati fatti volare palloncini bianchi e azzurri.