“Siamo stati ceduti come se fossimo delle merci. Questa è una umiliazione che non faremo passare facilmente”. Gli ausiliari del gruppo Cbh questa mattina hanno deciso di manifestare fuori dalla sede della clinica MaterDei per protestare contro la cessione al gruppo Ladisa per il servizio mensa.
Ausiliari che in realtà, come spiega la Cisal Sanità, non erano impiegati all’interno della Cbh solo per il servizio mensa, ma erano fungibili e offrivano il loro lavoro anche nei vari reparti. “La Cbh dice di aver ceduto un ramo di azienda a Ladisa garantendo le condizioni economiche ai lavoratori. Sta di fatto però che qui si tratta di un servizio e cederlo a terzi è illegittimo”.
La replica di Cbh, al contrario, sottolinea che ha “esternalizzato il servizio cucina con garanzia di passaggio di 10 risorse che stabilmente lavorano nelle cucine, garantendo le stesse condizioni economiche e con l’ulteriore garanzia che, qualora il servizio esternalizzato dovesse interrompersi, i lavoratori torneranno in Cbh”.
“Non si tratta di una questione economica, ma etica – continua Giannini della Cisal Sanità -. Gli ausiliari, ripetiamo, non erano impiegati solo nella cucina, ma offrivano il loro lavoro anche nei vari reparti. Qui si tratta di dare forza lavoro a un’altra azienda. I lavoratori che questa mattina avrebbero dovuto iniziare il loro turno negli uffici di Ladisa si sono rifiutati facendo un sit-in di protesta spontaneo che avrà tutto l’appoggio possibile dei sindacati. Queste sono persone non sono pacchi che si possono spostare da una parte all’altra. Ciò che è stato fatto è un atto gravissimo”.