L’Albania, il paese delle contraddizioni. Lo sfarzo, il benessere e l’ostentazione viaggiano parallelamente con la povertà di tanti albanesi costretti a vivere in catapecchie e a chiedere l’elemosina. Lo avevamo già documentato questa estate e ne abbiamo avuto la conferma anche nell’ultimo viaggio fatto da Antonio e Tino a Tirana. Mentre restavano estasiati nel vedere una quantità imprecisata di macchine di lusso sfrecciare sulle strade di Tiranna, sono rimasti colpiti da un uomo di 70 anni che chiedeva l’elemosina a pochi metri da una Lamborghini Urus.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui e abbiamo scoperto che in realtà per 15 anni ha vissuto in Italia, a Brescia. Ha lavorato in una fonderia e percepiva un ottimo stipendio. In Italia si è fatto una famiglia, ha avuto 5 figli. Fino a che non ha deciso di tornare in Albania. Un suo amico ministro, secondo quanto ci racconta, gli aveva proposto di lasciare il lavoro in Italia e di iniziare a lavorare all’ufficio dogane. Da qui sono iniziati i suoi guai e per evasione fiscale è stato anche arrestato.
Da un anno è fuori dal carcere e sta aspettando di riavere i documenti per tornare i Italia dai suoi figli. I costi sono elevati per lui ed è costretto a chiedere l’elemosina per pagare l’affitto della casa in cui vive con la moglie. Una storia che ci ha toccato, come tutte quelle che seguiamo anche qui in Italia, e che fa pensare che non è tutto oro quello che luccica, come molti invece credono dell’Albania.