“Vera e gli schiavi del Terzo Millennio” edito da Marietti1820 è la prima fatica letteraria di Carmen Lasorella che sarà presentata a Bari il prossimo 27 ottobre alle 17.30 nella sede de La Madonnina Life & Care (v.le Pasteur 18). L’incontro è organizzato dalla Associazione Crocerossine d’Italia Onlus . Sezione di Bari, sempre dedita alle problematiche sociali di coloro che sono in difficoltà. Hanno aderito con il Patrocinio morale Enti e Associazioni di Volontariato nazionali ed internazionali.
Dopo i saluti del Dr. Alberto Nerini , Presidente de “ La Madonnina Life 6 Care“ e della Responsabile della Sezione di Bari Associazione Crocerossine d’Italia Onlus signora Grazia Andidero interverrà la Dott. Francesca Bottalico Assessore alla Città solidale ( Comune di Bari ). A dialogare con l’autrice Antonio La Scala, avvocato penalista e presidente dell’associazione Gens Nova ODV, e Rosa Calia Di Pinto, presidente di sezione Corte di Appello di Bari. Modera l’incontro Michele Cristallo, giornalista e scrittore. Le riflessioni conclusive sono affidate a Santa Fizzarotti Selvaggi Vice Presidente Nazionale Associazione Crocerossine d’Italia Onlus.
“Vera e gli schiavi del Terzo Millennio” è un romanzo che si sente con i cinque sensi, che fa pensare ed emoziona. Non c’è uno sfondo: crea un ambiente, all’interno dell’era informatica, in cui viviamo. Alla voce della protagonista, una attivista per i diritti umani, nota per le sue battaglie ad ogni latitudine, si affianca una voce narrante, diversa per generazione e cultura. La prima è una donna che va verso i sessant’anni, Vera, come il suo nome, tenace, ancora bella, irriducibile, ma in un momento di fragilità a causa di un matrimonio sbagliato, la scomparsa degli amici della vita, mentre sembrano naufragare anche il lavoro e le certezze, spazzate via dal tempo; l’altra è la sua amica-segretaria assistente, con qualche decina di anni di meno, in meno anche i sogni, e con le aspettative della sua età, il suo linguaggio sbrigativo, le sue insicurezze. L’espressione della gioventù 4.0. Le due donne, che esprimono mondi diversi, condivideranno una battaglia per la legalità.
Vera ha lasciato la ribalta. È passata alla guida di un consorzio, costola di una grossa organizzazione internazionale. Scopre che la struttura è infiltrata dal malaffare, collusa con le mafie: deve agire, ritrovando l’energia, che aveva perduto, per indagare. Intercetta un personaggio, all’apparenza equivoco, che fidandosi di lei, le anticipa notizie preziose, ma l’uomo viene ucciso. I suoi figli, però, una giovinetta somala bellissima e il suo fratellino di cinque anni custodiscono una mappa digitale. Vera è affascinata dalle tecnologie, benché si consideri un’analfabeta informatica. Si interroga, cerca di capire. Grazie all’aiuto di un amico giornalista, che la mette in contatto con un magistrato, che a sua volta sta indagando sul mondo illecito delle migrazioni, il quadro a poco a poco si fa più chiaro.
Giunti nel nostro paese, per i migranti il calvario non finisce, anzi continua in peggio. Sono loro gli schiavi del terzo millennio. Un’umanità vulnerabile, buona per tutti gli usi e senza diritti. Finiscono nelle reti della prostituzione, delle agro-mafie, al soldo della criminalità, usati come serbatoio per il traffico di organi, in uno scambio incrociato con il mercato delle armi e con le trame del terrorismo. I controlli mancano, la politica strumentalizza il fenomeno, i centri di potere ne abusano, l’informazione costruisce narrazioni distorte e insiste sull’emergenza, guardando solo al dito che indica la luna.
Vera subisce un pesante attacco via web, volto a minarne la credibilità ed altre serie minacce, costruite usando le tecnologie. In suo soccorso, arriva una straordinaria amica informatica. E’ una donna geniale, che le resta a fianco e che collaborerà con la polizia. C’è anche un’altra donna, con un ruolo determinante. Una presenza improvvisa, disinibita, misteriosa, l’espressione della vita che Vera non ha avuto, né avrà mai. Lo specchio deformato delle sue contraddizioni. Uno specchio, che poi si frantumerà.
L’intero intreccio si sviluppa tra vicende private e l’impegno per arrivare alla giustizia. La narrazione si dipana alle diverse latitudini del lavoro dell’attivista. C’è il fascino del Marocco, ci sono gli Emirati, l’esperienza in Messico, il viaggio in Giappone, l’Africa nelle sue infinite declinazioni, la Bosnia, il Kosovo, la Germania. Ci sono altri incontri, si aggiungono nuovi alleati. È il conflitto di sempre tra le forze del male e chi opera nel nome dei diritti, trasferito nell’era informatica. Laddove, tuttavia, la differenza continuano a farla i sentimenti, nella certezza che l’umanità sia capace di battere gli algoritmi. L’epilogo sarà travolgente, con una sorpresa: quasi un lascito di quella presenza misteriosa, apparsa all’improvviso e poi scomparsa. Più che un epilogo, un nuovo inizio. Sull’orizzonte di Vera, finalmente, si è affacciato l’amore.
Carmen Lasorella, prima giornalista italiana a ricoprire il ruolo di inviata di guerra per la tv, anchor-woman, autrice di reportage, conduttrice di programmi di successo in radio e in tv per le reti Rai. Opinionista e saggista, ha raccontato le principali crisi internazionali a cavallo tra il XX e il XXI secolo. Corrispondente da Berlino e direttrice generale della Tv di San Marino, presidente di Rai net. Ha diretto un master alla Link University sulle migrazioni forzate, le tutele internazionali, gli “hate speech” nell’anno accademico 2017/2018.